Il maiale non è un animale da compagnia (per ora)

L'abbattimento dei suini nel rifugio di Pavia ha riaperto il dibattito sulla possibilità di non considerarli animali da reddito e quindi poterli gestire in maniera diversa rispetto alle norme vigenti

Sono un centinaio i veterinari italiani che hanno aderito a una riflessione contenuta in una lettera aperta che è stata divulgata anche sui social oltre che all’ordine dei medici veterinari.

 

La domanda che si pongono è se gli animali da reddito che non sono più nella catena alimentare, siano o meno dei pet cioè animali da compagnia. La risposta è no, non sono dei pet e quindi, se malati, possono essere abbattuti.

 

La riflessione si è scatenata dopo i fatti di Pavia, dove una decina di maiali affetti da Peste Suina Africana sono stati abbattuti nonostante la strenua resistenza degli attivisti del rifugio. Intanto cominciamo con il dire che la Peste Suina Africana, Psa, è una malattia mortale altamente infettiva per la quale non esiste né vaccino né cura. I maiali che la contraggono devono essere abbattuti: il virus resta in vita anche nella carne non cotta, come i pregiati salami e prosciutti italiani, e per questo il danno di un’epidemia sarebbe incalcolabile per l’economia del nostro paese, soprattutto per le esportazioni.

 

Nella lettera aperta i veterinari propongono un tavolo tecnico «per considerare la possibilità di gestioni alternative, sia di cura che di trattamento di fine vita, in rifugi e santuari». Certe situazioni come quella del rifugio Cuori Liberi, così detto “santuario” di Zinasco, hanno insinuato il dubbio di come anche un medico veterinario si debba comportare in certe situazioni. Il regolamento europeo 2016/429 non contempla il suino tra gli animali da compagnia. In Italia il Ministero della Salute prevede, dal 2022, la detenzione di maiali o cinghiali da compagnia, non più di due capi.

 

Quindi i rifugi non sono contemplati e risultano a tutti gli effetti sottoposti alle regole di un allevamento intensivo.

 

La federazione dei veterinari ha accettato di promuovere una riflessione generale sulla gestione dei rifugi dove vivono molti animali da reddito ormai divenuti dei pet. Il mondo cambia.

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