Il nuovo numero

Le mani su Diego, L’Espresso in edicola

di Chiara Sgreccia   5 aprile 2024

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Le mani su Diego

Chi guadagna su Maradona. Salvini che resta all’asciutto sulle nomine. L’ecocidio a Gaza. I bilanci che mentono sulla sostenibilità. La 60° edizione della Biennale d’arte di Venezia. E come sempre molto altro

Ex mogli, figli, avvocati, amici ed eredi per procura, spesso in lite fra loro. E poi pasticceri, pizzaioli, camorristi. Maradona è l’icona laica di un credo da milioni di proseliti e miliardi di introiti. Per pochi. Di quelli a cui fa gola l’oro del Pibe racconta Gianfrancesco Turano nell’articolo di copertina de L’Espresso. Su quanto frutti a Stefano Ceci l’amicizia fraterna con il mito del calcio fa, invece, un focus Giovanni Chianelli.

 

«Sono le università a spiegarci che cosa è la guerra», scrive il direttore, Enrico Bellavia, nell’editoriale: spetta agli atenei il ruolo di laboratori del pensiero critico, soprattutto in tempi come questi. Mentre Bruno Manfellotto, per celebrare i 100 anni dalla nascita, ricorda quando Eugenio Scalfari con Arrigo Benedetti fondò L’Espresso. Per l’occasione è disponibile, per chi acquista il numero della settimana e per gli abbonati, anche “Il vetro soffiato”, il libro che raccoglie una selezione della rubrica che Scalfari ha tenuto sul nostro settimanale.

 

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Salvini rischiatutto sulle nomine
Ferrovie, Rai, Cassa Depositi e Prestiti: il leader leghista potrebbe restare all’asciutto nella prossima spartizione, anche dove è interessato il suo ministero. Un’umiliazione sintomo di una chiara debolezza politica. «Salvini non ha più sponde, è ai margini, è isolato, è accerchiato nel partito e nel governo. Se non sceglie o non concorre a scegliere l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, sarà un ministro senza regno. Un ministro farsesco», scrive Carlo Tecce nell’articolo che apre la sezione Politica.

 

Chiamatelo ecocidio, perché a Gaza non esiste più futuro
L’operazione israeliana genererà effetti negativi per decenni su ambiente e vita: oltre alla distruzione delle infrastrutture e al collasso dell’economia la Striscia farà i conti con l’inquinamento. «La quantità  di macerie è immensa: serviranno anni solo per rimuoverle. E le macerie liberano polveri sottili, in particolare quelle di materiali scadenti che anni di blocco imposto hanno reso prevalenti», spiega Christian Elia per aprire gli Esteri.

 

Quel bilancio è sostenibile ma non dice la verità
Come insegnano i crac di aziende insospettabili, persino i numeri possono essere manipolati, «figuriamoci quale può essere il livello di manipolazione dei bilanci di sostenibilità», scrive Gloria Riva nell’articolo che apre l’Economia: «Gli analisti tendono a osservare i bilanci di sostenibilità con crescente scetticismo: impera il malcostume di descrivere solo quanto di bello e sostenibile avviene in azienda», perché la corsa bulimica delle aziende a scalare le classifiche ha creato un gigantesco mercato speculativo di professionisti.

 

Esuli ovunque
Il 20 aprile si apre a Venezia la sessantesima Biennale d’Arte: “Foreigners Everywhere”. Che punta i riflettori su artisti queer e outsider, rifugiati e folk. Attesi il padiglione Vaticano e 88 Paesi. Una mappa ideale del mondo, conflitti inclusi: «Sono all’apice dell’agenda mediatica e in qualche modo sono entrati anche nella nostra sfera personale, nessuno se ne sente estraneo. Non c’è quindi mondo parallelo che tenga». Fa il punto Nicola Zanella per aprire la Cultura de L'Espresso.

 

E poi “Banche e fisco. Così Santanchè paga un decimo” di Paolo Biondani, Fabio Pavesi e Gloria Riva, l’inchiesta di Simone Alliva, “Ozempic-mania: le due facce di un farmaco, il colloquio di Beatrice Dondi con Luca Bizzarri, “Che cos’è la destra, cos’è la sinistra”. E come sempre molto altro: approfondimenti, inchieste, rubriche, sguardi critici e punti di vista sulla realtà vi aspettano in edicola e online.