Speciale Salone del Mobile

Adolfo Urso: «Il design e l'arredo sono due eccellenze del made in Italy»

di Emilio Carelli   14 aprile 2024

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Quarta voce nel commercio con l’estero, il comparto dell’arredamento si consolida a Occidente e cresce nel favore dei mercati orientali: parla il ministro

Ministro Urso, in che modo il Salone del Mobile di Milano contribuisce alla diffusione del Made In Italy?
«In maniera direi importantissima perché il Salone del Mobile è la manifestazione fieristica più importante nel settore del design e dell'arredo nel mondo e quindi traina sicuramente le esportazioni italiane. Il suo grado di apprezzamento da parte dei consumatori globali, non soltanto in Occidente ma sempre di più anche ad Oriente, e con i suoi quasi 1.900 espositori ne è la piena dimostrazione».

 

L'industria del mobile e del design cosa rappresenta per il sistema Paese e che contributo dà all'economia?
«Lo scorso anno quasi 53 miliardi di euro, di cui una parte significativa destinata all'esportazione. L'arredo è una delle A delle eccellenze italiane: arredo, abbigliamento, alimentazione e automazione. Quest’ultima è importante perché produce le macchine che realizzano i prodotti d'eccellenza italiani nell'alimentazione, nell'abbigliamento e nell'arredo. Inoltre è poi la quarta voce del nostro export per numeri».

 

Il 15 aprile si è celebrata la giornata del Made In Italy. Qual è il significato, l'importanza, di questa iniziativa per il nostro Paese?
«Il ministero delle Imprese e del Made In Italy, che Giorgia Meloni ha fortemente voluto, ha ovviamente puntato a valorizzare l'eccellenza della produzione italiana. Per questo la giornata nazionale del Made In Italy coi suoi 300 eventi avrà come obiettivo quello di far capire meglio al mondo cos'è l'eccellenza italiana e che questo marchio non indica».

 

Lei lo ha ricordato più volte:il brand Made In Italy risulta al terzo posto per notorietà al mondo dopo Coca-Cola e Visa. Cosa si sta facendo per difendere questa posizione soprattutto in un contesto globale molto competitivo?
«Si stanno valorizzando le specificità e le peculiarità del prodotto italiano. Alcuni esempi: il Made In Italy nel settore dell'alimentazione è stato valorizzato anche attraverso una politica sulle indicazioni geografiche che è nata vent'anni fa quando io era al Commercio con l'Estero. Mi riferisco al prosciutto di Parma, di San Daniele, a tutti quei prodotti italiani che hanno avuto riconoscimento come indicazione geografica. Noi siamo il Paese con il maggior numero di indicazioni geografiche a livello mondiale. Lo stesso lo possiamo fare da qualche mese sui prodotti artigianali, come il vetro di Murano, la ceramica di Vietri o di Caltagirone. E poi ci sono i marchi storici, ci sono 42.000 aziende in Italia che possiedono un marchio storico, cioè un marchio che vive da oltre 50 anni. Abbiamo fatto una norma di legge che prevede che se un'azienda chiude in Italia per produrre all'estero deve cedere al ministero delle Imprese il marchio storico, perché appartiene alla storia del nostro Paese».

 

Le piccole-medie imprese sono un po' il cuore del Made In Italy. Come vengono incoraggiate e supportate a competere sui mercati internazionali?
«Nel 2011 il governo Berlusconi approvò un provvedimento che prevedeva una legge annuale a tutela e valorizzazione delle piccole-medie imprese. Da quest'anno faremo ogni anno sia la legge annuale sulla concorrenza come prescrive la legislazione italiana, sia la legge annuale sulle piccole-medie imprese istituita nel 2011 e mai realizzata».

 

Moda, design, food and wine sono i settori simbolo del Made In Italy. Ci sono altri settori altrettanto importanti e strategici che rappresentano all'estero l'Italia o che stanno in qualche modo emergendo?
«Alle quattro A di cui parlavo prima vanno aggiunti alcuni settori e fra questi certamente la farmaceutica. All’inizio di legislatura abbiamo fatto un tavolo di confronto insieme al ministero della Salute con l'industria farmaceutica e  biomedicale che sono quelle che investono di più in innovazione e ricerca nel nostro Paese. Inoltre stiamo realizzando la legge quadro sullo spazio e una sulla blue economy. L’Italia è uno dei Paesi nel mondo che ha un'industria spaziale assolutamente competitiva».

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Cosa stiamo facendo per proteggere la proprietà intellettuale e sostenere la lotta alla contraffazione per preservare l’autenticità e la reputazione del Made In Italy?
«Abbiamo realizzato il nuovo codice di proprietà industriale per tutelare meglio i brevetti e l'innovazione. Poche settimane fa abbiamo realizzato un meeting internazionale a Venezia per ricordare al mondo che il primo codice dei brevetti fu fatto 550 anni fa nella Repubblica di Venezia e leggendolo è ancora perfettamente attuale».

 

Innovazione e formazione hanno un ruolo sicuramente fondamentale per mantenere la competitività del Made In Italy. Quali sono gli sforzi del governo in questi due ambiti?
«Tra pochi giorni parte la misura che abbiamo chiamato Transizione 5.0 che ha una disposizione finanziaria di 13 miliardi di euro in crediti fiscali. Transizione 5.0 è la sommatoria di industria 4.0, 6,4 miliardi di euro nel bilancio pluritriennale dello Stato e delle risorse destinate all'efficientamento energetico, 6,3 miliardi di euro in crediti fiscali, 320 milioni di euro per le piccole medie imprese a fondo perduto. Sono destinati alle imprese che intendo investire per l'innovazione digitale, industria 4.0 e nel contempo per l'efficientamento energetico attraverso la tecnologia Green. Se un'impresa utilizzerà le due misure insieme potrà destinare il 10% delle risorse alla formazione del proprio personale».

 

Torniamo alla giornata del Made In Italy: il 15 aprile, cosa succede?
«Ci sono oltre 300 eventi che partiranno già 10 giorni prima, il 5 aprile e si concluderanno 10 giorni dopo, il 15 aprile, distribuiti sul territorio. Ad esempio i cavalieri del lavoro saranno impegnati a trasferire le proprie conoscenze al sistema formativo. La serie A di calcio ha intenzione di realizzare alcuni eventi durante le manifestazioni sportive. Il 14 aprile viene l'inaugurazione di Vinitaly, così come il 16 aprile toccherà al Salone del Mobile. Il giorno 15 tra l'altro il Comitato Leonardo darà i premi al Made In Italy agli imprenditori più importanti e significativi, innovativi nell'eccellenza italiana: 300 eventi che coinvolgeranno tutte le regioni italiane, dalle scuole, all'università e centri di ricerca, agli istituti tecnici e alle aziende italiane».

 

Vorrei chiudere questo nostro incontro chiedendole qual è il suo messaggio agli imprenditori impegnati per il Made In Italy.
«Siamo sulla strada giusta per consentire all'impresa italiana di poter affrontare questa grande significativa rivoluzione industriale ben consapevoli che noi abbiamo gli strumenti per farlo, valorizzando la persona che è sempre al centro di ogni azione, il simbolo di questa giornata del Made In Italy è l'uomo vitruviano, l'uomo di Leonardo, al centro di ogni cosa.  È con questa cultura millenaria che dobbiamo affrontare la grande scommessa dell'intelligenza artificiale e di tutte le altre tecnologie abilitanti con l'intelligenza artificiale, la meccanica quantistica, il metaverso, la realtà virtuale e il blockchain».