Letteratura

Lucia Mascino: «Leggere "Il secondo sesso" di De Beauvoir? Un'esperienza folgorante»

di Lucia Mascino   19 aprile 2024

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Simone de Beauvoir nel 1953

Il saggio, centrale nella storia del femminismo, è in audiolibro. L’attrice che lo interpreta racconta qui come è andata

Leggere per Emons “Il secondo sesso” di Simone de Beauvoir è stata per me un’esperienza folgorante.

Mi dispiace solo di non averlo letto in adolescenza quando andrebbe scoperto. È un testo di grande ricchezza, profondità e chiarezza. “Il secondo sesso” è un libro fondamentale e mi auguro che tutti i ragazzi e tutte le ragazze possano leggerlo. Lo inserirei addirittura tra i libri di testo scolastici. Quindi prestare la mia voce per farne un audiolibro, mi ha dato l’occasione, intanto, per leggerlo.

 

Nell’introduzione De Beauvoir dice: «Ho esitato a lungo prima di scrivere un libro sulla donna. Il soggetto è irritante, soprattutto per le donne, e non è nuovo. Il problema del femminismo ha fatto versare abbastanza inchiostro, ora è pressocchè esaurito, non parliamone più». E siamo negli anni Quaranta. Anzi il testo è stato scritto nel 1943 e pubblicato nel 1949. Un inizio sorprendente, chissà perché si tende a datare l’origine del femminismo intorno agli anni Settanta e invece lei nel ’43 lei ne parla come di un argomento già vecchio di cui si parla da troppo tempo senza essere riusciti a cambiare davvero le cose. 

 

Allora mi chiedo perché non si studi la storia del femminismo a scuola, perché è ancora considerato come una noiosa questione di donne arrabbiate, invece che un movimento di liberazione dell’intera società da una serie di stereotipi che ci imprigionano tutti. Perché non si studia come la storia di un dibattito sulla giustizia (non ancora raggiunta) tra gli esseri umani, divisi banalmente in due categorie e dico banalmente perché oggi il discorso binario è in parte sorpassato. Leggere questo testo mi ha aperto la testa, mi ha fatto venire i brividi, mi ha fatto venire voglia di saperne di più. Mi ha fatto capire insomma che la sensibilità verso alcuni argomenti non basta: serve la conoscenza. La scrittrice francese spiega tutte le ragioni e gli strumenti utilizzati per costruire l’idea di un’inferiorità femminile, secoli e secoli di strutture da smantellare. Quella che emerge è la visione della donna come accessorio costante e assoluto dell’uomo: anche là dove si potrebbe pensare che la donna sia stata venerata e tenuta in considerazione, era sempre e solo su un piano ideale per impedirle un avanzamento sul piano reale. De Beauvoir continua a chiedersi e a chiedere al lettore: quanto ha influito anche il Cristianesimo? La proprietà privata che ruolo ha avuto nei rapporti tra l’uomo e la donna? La sua analisi è sorprendente. De Beauvoir scrive: «Una donna libera adesso può nascere».

 

L'attrice Lucia Mascino

 

Mi ha colpito molto la parte in cui ripercorre la storia dei concetti scientifici di divisione tra uomo e donna. Non sapevo che fino al Seicento fosse convinzione comune considerare la donna solo come un contenitore passivo del principio vitale che era dell’uomo, cioè che la donna non partecipasse in alcun modo alla creazione della vita.

 

“Il secondo sesso” mi ha anche illuminato sulla visione della donna da parte di filosofi che avevo amato, Aristotele e Pitagora in particolare. Una delusione: li avevo sempre considerati grandi pensatori per poi scoprire la loro concezione sul femminile. Chissà perché a scuola di questo non si parla. L’approfondimento di de Beauvoir ha un respiro millenario ed è spesso sorprendente. Voglio però rassicurare gli ascoltatori e non spaventarli. Sicuramente è un libro difficile: oggi siamo abituati ai tweet, a un tipo di comunicazione veloce e semplificata, mentre qui siamo di fronte a una lettura complessa e articolata che richiede un tipo di ascolto e di approccio diversi. E questo va stabilito con sé stessi sin dall’inizio: per entrare nella scrittura epocale di De Beauvoir è d’obbligo rallentare. Anch’io appartengo all’epoca “del deficit dell’attenzione”, ma leggendo il libro ad alta voce invece mi ci sono completamente immersa e sono certa che l’ascolto di questo testo sarà la via migliore per riceverlo. Forse il mondo può davvero cambiare e, come lei diceva già ottant’anni fa, «la donna libera sta per nascere».