Lega in crisi

Salvini promette i soldi delle strade. Ma perde lo stesso

di Gianfrancesco Turano   30 aprile 2024

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Con le elezioni in Basilicata il vicepremier vede sparire un altro tassello del suo potere locale. Eppure prima del voto aveva annunciato 3 miliardi di euro di investimenti. Ormai il suo ruolo nel centrodestra è quello del gregario. E gli appaltatori dell’Anas sono tutti sotto inchiesta

Il cambio di casacca in Basilicata è una professione seria. Marcello Pittella, ex presidente di centrosinistra è risultato primo nelle preferenze del Bardi bis trainando la lista Calenda. Come dire che in ottica nuova giunta, il centrodestra rampante e confermato dovrà risolvere qualche problema di riassetto interno. La differenza, rispetto ai minuetti Conte-Schlein, è che una vittoria crea spazi e ammorbidisce i conflitti. Adesso bisogna pensare ai soldi in arrivo da Roma, annunciati subito prima del voto. Sulla regione che ha più o meno gli abitanti di Genova è in arrivo un’alluvione di denaro: 3 miliardi di investimenti in infrastrutture, pari a un quinto del pil annuale del territorio.

 

Il 15 aprile il sottosegretario leghista alle infrastrutture Alessandro Morelli, noto per avere suggerito il Daspo contro gli artisti che fanno politica dal palco di Sanremo, ha esposto il contratto di programma fra Mit e Anas alla presenza dell’assessora leghista Dina Sileo. Sileo era stata eletta con la Lega per poi passare al gruppo misto nell’aprile del 2022 e tornare sui suoi passi a ottobre del 2023 quando ha sostituito in giunta Donatella Merra, leghista in rotta con Salvini e con il generale forzista Bardi. Merra è stata vittima di un episodio di sessismo “amico” durante una seduta del consiglio regionale a opera del meloniano Rocco Leone. L’intervento fu censurato in sede nazionale da Laura Ravetto, ex berlusconiana passata alla Lega. Poi, un po’ a sorpresa, Merra ha deciso di candidarsi per il voto del 21 aprile proprio con Fratelli d’Italia e con Leoni.

 

Sileo, bocciata come Merra e Leone, è affondata con un Carroccio ridotto al ruolo di gregario portatore d’acqua. La visita del sottosegretario Morelli è stata l’ultima occasione per celebrare un potere iniziato con la sorprendente affermazione del 24 marzo 2019, quando il partito di Matteo Salvini risultò il primo con il 19,1 per cento, 55 mila preferenze e sei seggi ribaditi dalla conquista del comune di Potenza con Mario Guarente nel giugno 2019. Se vinco persino fra i lucani, ha dovuto pensare il Capitano al tempo, posso permettermi anche una crisi di governo in collegamento estivo dal Papeete. Cinque anni dopo è arrivata la batosta, l’ultima di una serie, con poco più di 20 mila voti (7,8 per cento) e due seggi. Ma il vicepremier all’ennesimo rovescio elettorale è un buon incassatore e la sua presa sulle opere pubbliche resta tenace a dispetto di un crescente interesse della magistratura verso gli appalti locali.

 

I principali interventi in Basilicata dell’Anas sono affidati a imprenditori condannati o indagati per le due indagini più importanti sulla società delle strade degli ultimi anni. La prima riguarda la Dama Nera dell’Anas Antonella Accroglianò ed è partita otto anni fa. La seconda inchiesta è stata avviata lo scorso dicembre contro Tommaso Verdini, figlio di Denis e fratello della compagna di Salvini, Francesca, e contro alcuni appaltatori e dirigenti dell’Anas.

 

Il 12 aprile 2024, meno di dieci giorni prima del voto lucano, il tribunale di Roma ha sentenziato sul primo grado del processo Dama Nera. In ordine decrescente di pena, il collegio ha dato sei anni a Sergio Vittadello dell’omonima impresa padovana. Vittadello, in passato finanziatore della fondazione FareFuturo di Gianfranco Fini, ha realizzato la variante Tito-Brienza da 125 milioni di euro, avviata sei anni fa nella provincia di Potenza. I cantieri di questa opera hanno ricevuto la visita personale di Salvini il 9 febbraio e, all’inizio di questo mese, della procura della Repubblica del capoluogo che ha sequestrato la cava di Atena Lucana e mandato un avviso di garanzia a quattro responsabili dei lavori fra i quali il rappresentante legale Andrea Vittadello per smaltimento illegale di rifiuti speciali. Il 31 gennaio scorso la variante era stata inaugurata dal confermatissimo presidente regionale Vito Bardi, insieme al responsabile regionale dell’Anas, Carlo Pullano.

 

Nel processo Dama Nera il tribunale di Roma ha dato quattro anni di carcere sia a Vito Rossi dell’impresa barese Aleandri sia al costruttore messinese Giuseppe Ricciardello. La Aleandri ha eseguito i lavori della statale 99 Matera-Altamura e gestisce i cantieri da 70 milioni di euro della statale 655 Bradanica. Ricciardello ha ottenuto l’appalto per le due gallerie fra Sapri e Maratea per 60 milioni di euro complessivi alla fine del 2021. Le nuove opere e le manutenzioni dovrebbero essere concluse il prossimo settembre. Con Ricciardello si entra nel cerchio magico salviniano. Il costruttore siciliano è il finanziatore numero uno della Lega nel 2023 con 30 mila euro su 500 mila totali. Sua figlia Daniela ha sposato Antonino Germanà, deputato per molti partiti ma oggi accasato sotto lo spadone di Alberto da Giussano dove svolge il ruolo di segretario dell’ottava commissione ambiente e lavori pubblici. Giuseppe Ricciardello, che a marzo 2023 è stato anche condannato a quattro anni in primo grado per la morte dell’operaio Silvio Favazzo nei suoi cantieri, è coinvolto con l’altra figlia Rosaria detta Irene nel processo sugli appalti dell’università di Messina. L’impresa dei costruttori di Brolo, cresciuta con le commesse della travagliatissima autostrada A20 Messina-Palermo, ha tuttora sede a Roma in via Poli 29 dove Denis Verdini teneva le riunioni del suo partito Ala prima di finire travolto dalle inchieste giudiziarie che a fine febbraio lo hanno riportato in carcere dove ha ricevuto la visita del ministro “genero”.

 

Il fatto singolare è che l’Anas si è costituita parte civile nel processo Dama Nera dichiarandosi danneggiata dall’operato della sua dirigente e degli altri imputati. Eppure ha continuato ad affidare appalti ai presunti danneggiatori. Il cavillo giuridico, in questo caso, consiste nell’ammissione a parte civile contro le persone fisiche e non contro le persone giuridiche, secondo la decisione presa dal gup Ezio Damizia a marzo del 2018. Anas, insomma, può chiedere risarcimenti ai signori Ricciardello, Rossi e Vittadello, se le condanne saranno confermate in giudicato, ma non alle loro imprese.

 

A parte i tre lavori finiti nell’indagine sulla Dama Nera una quarta opera, il raccordo autostradale Sicignano-Potenza, promette guai. A febbraio le ispezioni della procura di Potenza, guidata da Francesco Curcio, hanno evidenziato irregolarità in tre cantieri. L’investimento vale 260 milioni. Nel processo romano che lo scorso dicembre ha portato all’arresto di Tommaso Verdini figurano anche i 10 milioni di euro del lotto 13 Basilicata assegnati a marzo del 2021 dall’Anas all’imprenditore Angelo Ciccotto, indagato con Verdini junior.

 

Per completare l’elenco c’è l’annosa questione del viadotto sul fiume Torbido, nella parte lucana dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Anche qui c’è un contenzioso fra l’Anas e una delle sue imprese appaltatrici. Si tratta della piemontese Sis di Matterino Dogliani, nella veste di contraente generale. La vicenda, iniziata nel 2007, è descritta così nella sentenza del tribunale civile di Roma nel verdetto del 2020 che riduce la richiesta di risarcimento di Sis da 600 milioni a 90 mila euro: «Il progetto esecuto del viadotto Torbido, così come elaborato dal contraente generale non è mai stato oggetto di formale approvazione da parte degli enti locali preposti. La regione Basilicata ha espresso le sue perplessità invitando il contraente generale a fornire soluzioni alternative e risolutive delle conseguenze che la realizzazione della nuova opera avrebbe creato sull’acquifero del Torbido. E queste soluzioni risolutive e/o alternative non sono mai state presentate». La situazione attuale è che il viadotto non è stato abbattuto, né collaudato mentre Anas sta eseguendo piccoli lavori di manutenzione sull’opera oltre a monitorare i ponti di nuova costruzione.

 

Chi pensa che siano solo piccole storie alla periferia del Mezzogiorno dovrebbe ricredersi. La Lega in calo di consensi rimane attaccata al carro delle opere pubbliche e non cede terreno né in Basilicata né su altri investimenti più mediatizzati, come il ponte sullo Stretto. Salvini non intende rinunciare all’Anas, i cui vertici nazionali sono in scadenza di mandato, anche dopo la disgrazia del “ragazzo in gambissima” Verdini. Lo dimostrano le sue dichiarazioni dirette verso lo scorporo della società dal gruppo Fs, sette anni dopo la fusione decisa dall’allora ministro Graziano Delrio nel 2017 con un’operazione insensata. Mentre il governo decide sul divorzio Ferrovie-Anas, è ai nastri di partenza il progetto Anas 2 che prevede di concentrare nella nuova società alcune concessioni stradali e autostradali a pagamento o gratuite. Per la guida di Anas 2 è in pole position Vito Cozzoli, ex ad di Sport e salute (Coni) estromesso dai meloniani lo scorso agosto per il suo passato grillino e la nomina ottenuta con il governo giallo-rosa di Giuseppe Conte nel 2020. Negli ultimi anni il barese Cozzoli ha affiancato il suo lavoro da manager pubblico con incarichi nell’imprenditoria privata (Mashfrog, Engineering Ingegneria informatica, Consulcesi Homnya).

 

Cozzoli ha lavorato per otto mesi in Basilicata come amministratore della Psc, azienda delle infrastrutture con sede a Maratea controllata dalla famiglia Pesce. L’ascesa di Psc si è interrotta bruscamente nel 2021 e oggi l’azienda è stata ammessa a un concordato preventivo che comporterà l’uscita dei soci statali Fincantieri e Simest (gruppo Cdp) in favore del fondo Nco di Nexitalia, la sgr dei finanzieri Francesco Micheli e Francesco Canzonieri. Ma la partita vera di Anas 2 è molto più a Nord. Fra le candidate al portafoglio delle concessioni c’è la superstrada Pedemontana Veneta, vero e proprio disastro finanziario che incombe sui conti del Veneto. Il presidente leghista Luca Zaia ha già tentato invano di sbolognare la patata bollente alla Cav, società mista fra Anas e regione. Con Anas 2 si potrà ritentare con maggiore fortuna.