Colin il bello del male

Voleva fare il calciatore come il papà e ha lasciato perdere. Voleva far parte dei Boyzone, ma i ragazzi della band irlandese non lo hanno voluto. Per un anno ha fatto il cameriere in Australia. Alla fine ha ceduto all'antico amore, la recitazione, e ce l'ha fatta. E oggi, a trent'anni, Colin James Farrell di Castleknock (Dublino) è una star che lavora a un ritmo di tre film l'anno. Lo ha lanciato Joel Schumacher in 'Tigerland', un film coraggioso contro la guerra: era Roland Bozz, un soldato che si ribella alla violenta disciplina dell'esercito americano e ne viene, ovviamente, distrutto nell'anima e nel corpo: Farrell aveva allora 23 anni. Lo riconferma Woody Allen nel suo film in uscita a gennaio, 'Sogni e delitti', come giovane londinese di periferia che diventa killer per soldi assieme al fratello Ewan McGregor. Bruno, alto, atletico, piuttosto bello ma non narciso, sexy con ironia, poco incline al sorriso, Farrell piace per la sua faccia da ragazzo sempre in cerca di guai, pronto a esplodere, a mettersi contro tutti. Dalle riviste del settore è considerato uno degli uomini più sexy del mondo: ma lui finge di non esserlo. Sarebbe capace di interpretare qualunque ruolo. Eppure sembra destinato alle storie estreme, quasi sempre di perdente.

Se si esclude 'Alexander' di Oliver Stone (era biondo, quasi fuori ruolo, con una madre più giovane di lui, Angelina Jolie, e si è beccato la nomina a peggior attore del 2004), e 'Chiedi alla polvere', dove era lo squattrinato scrittore Arturo Bandini (fecero epoca le torride scene di sesso con Salma Hayek), Farrell sembra piacere ai registi preferibilmente come killer, ladro, o, come in 'Miami Vice', poliziotto, oppure soldato, o poco di buono, sbandato, privo di morale e di affetti. Così lo ha voluto anche Woody Allen per il terzo film della sua trasferta londinese. 'Sogni e delitti' è un giallo psicologico dove non c'è niente da ridere e dove invece prevale lo squallore, l'immoralità, lo strazio di un presente senza futuro. Woody Allen, che spesso richiama i suoi attori, cercherà ancora Farrell? Dopo 'Tigerland', Schumacher lo aveva fatto e per 'In linea con l'assassino' aveva affidato a Farrel il ruolo di un poliziotto. L'attore irlandese, che agli esordi aveva fatto anche lo stunt, non si risparmia mai. Ai tempi di 'Miami Vice' di Michael Mann, fra scazzottate e inseguimenti, si era quasi rovinato la schiena.

Anche in 'Pride and Glory' di Gavin O'Connor, in sala a marzo, Farrell ha a che fare con il male: fa parte di una famiglia di poliziotti di New York accusati di corruzione. E da Manhattan alla guerra in Iraq con Kathryn Bigelow, la regista di 'Strange Days': dirigerà Farrell in 'The Hurt Locker' (storia di un gruppo speciale che combatte contro i kamikaze). Ancora nel ruolo di killer nel film d'esordio dello scrittore Martin McDonagh 'In Bruges', che aprirà a gennaio il Sundance Festival. Con Farrell lavorano Brendan Gleeson e Ralph Fiennes (che è il loro capo). Alla fine del prossimo anno, due ruoli nuovi per Farrell: in 'Dirt Music', il film di Phillip Noyce tratto dal romanzo di Tim Winton, l'attore vivrà una appassionante storia d'amore. Poi farà coppia con Mel Gibson in 'Tree of Life' di Terrence Malick, già regista di 'The New World' (2005) dove Farrell era il capitano John Smith che si innamora della bellissima Pocahontas. 'Tree of Life', è un film ambizioso, ambientato a Bombay, in India: racconta l'origine della vita sulla Terra e la storia dell'umanità dalle origini fino alla Seconda guerra mondiale. Uno scenario nuovo, per Farrell. Ma a quando, per questo attore, un ruolo di trentenne alle prese con i veri problemi del nostro complicato presente?

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