Per chi perde tempo a lavorare e alle 13.30 di un martedì non può seguire i nostri prossimi avversari in Nuova Zelanda-Slovacchia, c'è un invito più una buona notizia. L'invito è: smettete di lavorare, seguite il Mondiale. La buona notizia risiede in quanto sono brocchi neozelandesi e slovacchi.
La loro partita è stata, per ora, la più brutta del torneo. Nessuna delle due squadre ha saputo mettere assieme più di tre passaggi in fila.
Più brocchi gli oceanici, senz'altro. L'impressione è che, fra Italia e Paraguay, passi primo nel girone chi ne fa di più agli All Whites. Domenica tocca a noi. La goleada si impone, con due ostacoli. L'ostacolo maggiore sta nel fatto che le nostre punte non tirano mai in porta. L'ostacolo minore è il neozelandese Mark Paston.
Contro la Slovacchia il numero uno dei bianchi ha esibito l'intero repertorio dell'orrore portieristico: uscite a vuoto, palle non tenute, rinvii mancati.
Paston accoglie le sue bestialità sorridendo, come se fosse capitato per caso in una partitella fra amici e avesse accettato di stare in porta solo perché è alto e grosso e perché tanto mica ci stiamo giocando la Coppa del Mondo.
In effetti, Paston è lì per caso.
Fino al penultimo turno di qualificazione contro il Bahrein, la Nuova Zelanda aveva in porta Glen Moss che però, durante il match contro le Figi, ha ben pensato di dirne quattro all'arbitro ricevendone altrettante giornate di squalifica.
Così Paston ha avuto la sua seconda chance, dopo una carriera in nazionale iniziata nel 1997 contro l'Indonesia. Una partita indimenticabile per Paston, che ne prese cinque (a zero) e venne cacciato a furor di popolo.
Non che la vita di club sia stata un rigoglio di soddisfazioni. L'avventura nelle serie inferiori del Regno Unito (Bradford, Walsall, Saint Johnstone) è stata piuttosto penosa. Molta panchina, qualche comparsata e ancora panchina fino al rimpatrio in Nuova Zelanda. Dal 2003 a oggi Paston ha giocato in totale 57 partite di club (8,14 di media all'anno) il che forse spiega perché appaia riposato, disteso e adolescenziale a dispetto dei suoi 33 anni.
Non glielo direi in faccia visto che misura 1,95 mt e stazza attorno al quintale ma forse Paston non è neppure sveglissimo. A dicembre 2009 si è rotto la tibia e se ne è accorto dopo alcuni allenamenti e un'intera partita.
Per sua fortuna il miracolo era già accaduto. Il 14 novembre 2009 Paston, titolare al posto dello squalificato Moss, si è guadagnato il Mondiale parando il rigore-qualificazione a Sayed Mohammed Adnan (Bahrein).
Nel filmato si vede chiaramente Adnan che tira una palletta moscia e centrale, parabile anche dalla zia monaca di Berlusconi.
Con ciò, si pregano i nostri gentili attaccanti, difensori, centrocampisti, massaggiatori e uomini di fatica di tirare addosso a Paston fin dallo spogliatoio. Una buona differenza reti ci aiuterà ad affrontare gli slovacchi con tranquillità nella terza partita del gironcino, giovedì 24.
Ps Un lettore di questo blog, il piccolo Salvatore di Lamezia Terme (provincia di Lamezia Terme, regione di Lamezia Terme) nota che agli ottavi l'Italia non sarebbe affatto in tabellone con Germania o Ghana - come scrivei o scrivetti - ma con Olanda o Giappone, al momento. Chiedo pietà per la fesseria e ringrazio il piccolo Salvatore. Lui pensa che i Mondiali li vincerà la Serbia. Sogni d'infanzia.