Negli Usa, una catena di abbigliamento lancia una linea per mamme teenager, come la protagonista del film di Jason Reitman. Un'abile mossa di marketing che però scatena polemiche

Ultima moda, i vestiti di Juno

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Juno e le sue sorelline di questi tempi hanno tutto fuorché problemi di look: tra le incognite che una gravidanza adolescenziale porta con sé sparisce, almeno negli Stati Uniti, quella di un abbigliamento che sia adatto sia alla panciona sia alla giovanissima età della futura mamma. Sembra pensata su misura proprio per la piccola, determinata e logorroica protagonista del film di Jason Reitman - che vinse tre anni fa il Festival di Roma e accese il dibattito sull'opportunità di una gravidanza precoce - la nuova linea 'LoveMaternity' appena presentata da Forever 21, popolare casa di abbigliamento a basso costo per teenager americane. Una rete di quasi 500 negozi sparsi per il Paese e un business che non ha subito flessioni con la crisi, anzi, ha cavalcato i tempi bui offrendo alle giovanissime clienti linee fast fashion di grande appeal, bassa qualità e prezzi per tutte le tasche.

Ma che succede se da questo pulpito cheap, colorato e spensieratamente stylish arriva un tacito avallo della baby maternità? La linea viene distribuita al momento solo in cinque stati, e guarda caso tre di questi - Texas, Arizona e California - presentano le più alte percentuali di gravidanze adolescenziali degli Stati Uniti: un'azione mirata di marketing che ha come bersaglio dichiarato le mamme teenager, allettate da canotte colorate, leggings e jeans a vita bassa, abitini corti e drappeggiati in blu elettrico. "Go through your pregnancy in style with this jersey knit dress", ovvero 'Vivi la gravidanza con stile, indossando questo vestito di jersey' recita la campagna pubblicitaria: costa solo 22 dollari e 80 centesimi. Il dibattito è acceso soprattutto in Rete, tra magazine e blog, anche perché 'Forever 21', fondata nell'84 da Don e Jin Sook Chang, coppia di origine coreana profondamente cattolica, non ha mai celato la forte ispirazione religiosa della famiglia e dell'impresa: su ogni shopping bag che esce dai loro negozi è stampato un celebre versetto della Bibbia, "John 3:16", e copie del testo sacro sono in bella mostra negli uffici dell'azienda.

I detrattori dell'iniziativa sono gli stessi che nel tempo hanno puntato il dito contro una serie trasmissioni televisive, come 'The secret life of an american teenager' o il reality '16 and Pregnant', e film come 'Juno' e 'Mom at sixteen', colpevoli di mostrare come la maternità di una minorenne possa essere un'esperienza se non divertente quantomeno di facile gestione. Per i contestatori la linea 'Love Maternity21', pur non incoraggiando esplicitamente la maternità adolescenziale, la rende attraente. Glamour. C'è poi una controparte che si fa beffe della paura che le ragazzine possano rimanere più facilmente incinta grazie all'offerta di un abbigliamento premaman così conveniente e sbarazzino. "Dovremmo chiuderle in sacchi di tela, perché quello che hanno fatto è così vergognoso?" si chiede Rosie Gray nel suo blog sul 'Village Voice', e come lei molti altri si domandano perché si trovi ancora tanto scioccante la maternità di un'adolescente.

Un fenomeno comunque in crescita, non solo negli Stati Uniti, dove i parti teen sono il 6% del totale, ma anche in altri paesi dell'Occidente, con contorni da emergenza sociale in Francia, in Austria, nel Regno Unito e nell'Europa dell'est. In Italia le statistiche sono contenute, ma mostrano un piccolo e costante incremento: secondo i dati Istat le mamme adolescenti erano 9.525 nel 2006 e 9.583 l'anno successivo. Intorno a questi dati si annidano una serie di questioni critiche: educazione, condizioni sociali, adeguata assistenza sanitaria e complicanze del parto. Una situazione complessa, sulla quale ha fatto recentemente il punto Claire Alexander, ricercatrice della London School of Economics, secondo la quale però la gravidanza adolescenziale è più un'opportunità che una disgrazia. Alexander reclama non solo interventi preventivi da parte del governo ma sforzi di inserimento lavorativo per le giovani mamme, che vede per lo più "forti, mature e responsabili". La brillante mossa commerciale di 'Forever21', c'è da scommetterci, sarà emulata presto: una così allettante fetta di mercato non resterà deserta a lungo, anche senza versetti biblici sulle buste dei negozi.

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