Sfidano ogni giorno i cumuli di immondizia che si parano davanti all'improvviso nei pressi di un monumento, lungo una stradina del centro storico, su un tratto di spiaggia libera: con loro, comitive di studenti del nord Italia, turisti americani e canadesi, universitari arrivati a Palermo per conoscere un volto diverso della città, quello che con fatica e inventiva propongono i giovani di "Addiopizzo Travel". Un tour operator costola di "Addiopizzo" – il movimento che combatte da anni contro il racket delle estorsioni e i silenzi di commercianti e negozianti - e che ha scelto alberghi, bed & breakfast, pub, associazioni culturali, lidi balneari che aderiscono alla campagna "Io non pago il pizzo".
«Il problema dei rifiuti, insieme ad altri, dà a chi arriva a Palermo un'immagine di città senza prospettive, abbandonata a sé stessa, che non scommette nel turismo» racconta Edoardo Zaffuto, uno dei fondatori di "Addiopizzo Travel" che con Dario Riccobono e Francesca Vannini si danna l'anima ogni giorno per combattere i mille disagi che sfregiano Palermo. «Senza falsa modestia, credo che Addiopizzo Travel sia una delle poche realtà in controtendenza rispetto a questa immagine: chi viaggia con noi riesce a vedere una società che si dà da fare, che non si arrende, che si ribella allo sfacelo e produce miglioramenti tangibili. I turisti responsabili lo sanno e per questo ci cercano».
L'ultima trovata di "Addiopizzo Travel", che dal 5 novembre 2009 ha ospitato a Palermo 650 tra studenti di scuole superiori o universitari e 75 stranieri provenienti da Stati Uniti e Canada, è l'"Ecolapa": un risciò a pedalata assistita che consente di girare la città senza inquinare e percorrere anche le tipiche viuzze del centro storico. (http://www.addiopizzotravel.it).
La prima tappa del tour è a Capaci, lungo l'autostrada dove il 23 maggio del 1992 una carica di tritolo uccise il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, i tre poliziotti della sua scorta. Un luogo-simbolo della storia della Sicilia dove due steli di marmo ricordano il sacrificio del "nemico numero uno della mafia" e l'inizio della "strategia stragista" di Cosa nostra che portò all'uccisione di Paolo Borsellino, agli attentati di Roma, Firenze e Milano.
Così, seguendo uno degli itinerari proposti, chi arriva a Palermo può pernottare al b&b "Atlante" di via Cadorna ("La nostra caratteristica è che utilizziamo per la prima colazione prodotti bio-locali e del Commercio Equo" dicono i titolari, Emilio Ajovalasit e Preziosa Salatino) o al B&B da Noemi di via Francesco Guardione 70, a due passi dal Teatro Massimo ("Lo abbiamo aperto da due anni, avevamo deciso di trasferirci all'estero ma il b&b ci ha fatto restare" raccontano Andrea e Noemi) .
«Ci è capitato con nostro grande disagio" spiegano da "Addiopizzo Travel", "mentre accompagnavamo i gruppi di turisti, di svoltare un angolo e imbatterci in cumuli di spazzatura, così come di voler visitare un monumento e trovarci di fronte a un "vietato l'ingresso ai non addetti ai lavori" perché i lavori di restauro si sono prolungati nel tempo (vedi lo Spasimo, il cui pavimento è ancora inagibile). Una volta in particolare avremmo voluto visitare Palazzo delle Aquile (il Municipio, ndr), ma ci hanno scambiato per manifestanti e non ci hanno fatto entrare. Poi, chiarito l'equivoco i custodi si sono scusati ma ci hanno comunque impedito l'accesso: ci attendeva la protesta dei senzacasa...».
Un rapido giro a piedi può prevedere l'acquisto delle coppole, il tradizionale copricapo un tempo sinonimo di mafia ("La coppola storta" in via dell'Orologio 25) : «E' un pezzo della storia siciliana diventata simbolo della mafia», racconta Raffaella Candido, responsabile del negozio, «ma oggi in tanti ci stiamo riprendendo l'identità di un capo di abbigliamento che diventa sempre più trendy». Vini, salumi e piatti espressi possono essere consumati da "La dispensa dei Monsù" (via Principe di Villafranca 59), dove lo chef Peppe Giuffrè si esibisce nella preparazione della cassata siciliana, o alla "Tavola di Zeus" di via Giusti 31.
Prima di ripartire da Palermo "Addio pizzo travel" suggerisce una tappa alla Libreria del Mare 8 di via della Cala 50 o al vicino emporio "Punto pizzo free" di corso Vittorio Emanuele, 172: è possibile acquistare vini, olio, pasta col marchio "Libera-terra". Tutti prodotti coltivati in aziende confiscate alla mafia.
Ricco il programma delle serate a Palermo. Un gruppo di musicisti intrattiene su un motopeschereccio ormeggiato in un porticciolo alla Cala gli ospiti con concerti dal vivo. "Il tutto accompagnato da micro delizie orientali e da una superba tempura che stupiranno i vostri palati" raccontano all'associazione culturale Scirocco in Largo Cavalieri di Malta 2: soul, flamenco e jazz, musica popolare siciliana, brasiliana e italoamericana come sottofondo alla cena. Musica dal vivo anche al "Blow up pub" di piazza Sant'Anna 17 o al Basquiat di via Sant'Oliva.
Il bilancio dei primi visitatori pizzo-free? «Sono rimasti contenti per un'esperienza che, senza negare la realtà della mafia e delle collusioni politico-mafiose, ma anzi additandole, riesce a mostrare il volto migliore della Sicilia», dice Zaffuto di "Addiopizzo Travel". «Questa credo sia la vera promozione del territorio, piuttosto che i cartelloni pubblicitari che inneggiano astrattamente alla bellezza della Sicilia, senza spendersi per rendere fruibile questa bellezza».
Reportage15.02.2015
Palermo, how the Mafia changed