Che relazione c'è tra una foto "diretta", la foto documentaria che cerca di riprodurre fedelmente la realtà, e una foto costruita, e più in generale tra un'immagine e una fotografia? Per inoltrarsi in questo terreno incerto e fitto di riferimenti quattro artisti hanno scelto, ognuno a suo modo, di complicare - come in un gioco di specchi e di rimandi - la loro produzione, prendendo in prestito gli alfabeti di altre categorie di immagini, gli strumenti tecnici e concettuali di altri mondi visivi.
New Photography 2010, la mostra che occuperà da settembre a gennaio le Edward Steichen Photography Galleries del MoMA, segna un altro passo nella ricerca espositiva del Museo d'Arte Moderna di New York nella fotografia contemporanea, con la presentazione del lavoro di Roe Ethridge, Elad Lassry, Alex Prager e Amanda Ross-Ho, età compresa tra i 31 e i 41 anni.
Roe Ethridge adotta uno stile editoriale, utilizzando stilemi e figure prese da immagini commerciali e addirittura frammenti delle sue stesse illustrazioni create per delle riviste e periodici: siamo tra la pubblicità, la moda e la foto da stock, metalinguaggi scelti per approdare a un altro linguaggio ancora.
Elad Lassry usa allo stesso modo il vasto archivio di immagini della società dei consumi, cataloghi iconografici del prodotto, dai vegetali ai divi di Hollywood.
Amanda Ross-Ho rivisita invece i vari stadi del processo creativo che portano alla produzione dell'immagine, assemblando foto recuperate e immagini di residui di studio su pannelli preparati e bucherellati a mano.
Alex Prager prende spunto dall'immaginario pulp e dai servizi di moda di Guy Bourdin per costruire narrazioni filmiche con protagoniste femminili che indossano parrucche sintetiche, abiti vintage di poliestere e sfoggiano un marcato make-up.
Ma a parte il suggestivo incontro tra il più seducente linguaggio filmico e pubblicitario e un ammiccante concettualismo, quel che colpisce è che tra i quattro rappresentanti della New Photography presto in mostra al MoMA puramente fotografi siano soltanto in due, Ethridge e la Prager. Tra citazioni, recuperi e still life, la fotografia è più uno strumento di riproduzione concettuale per Elad Lassry ed è una presenza intermittente ed altrettanto strumentale nell'opera di Amanda Ross-Ho.
La nuova fotografia quindi, sembrano volerci suggerire il MoMA e Roxana Marcoci, curatrice del dipartimento dedicato, trova la sua forza nella contaminazione, in una duttilità e una funzionalità che hanno peraltro radici non recenti, in una narrazione costruita e in una rarefazione simbolica dell'immagine. La foto c'è, ma per riconoscerla e apprezzarla è necessario aprire e moltiplicare il lessico dello sguardo.
New Photography 2010, The Museum of Modern art 29 settembre -2010 - 10 gennaio 2011, The Edward Steichen Photography Galleries