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Cultura
settembre, 2010

Lo stile in lungo e in largo

Gli stilisti milanesi si fanno lungimiranti e decretano il primato del lungo da mattina a sera che mette tutti d'accordo. Perché chi sceglie un abito alla caviglia o al polpaccio non sbaglia mai

La bellezza non ha età. Forse sarà per questo che, schierate in prima fila alla sfilata di Ferragamo a Milano svettano Valeria Mazza e Claudia Schiffer, due top model di ieri che però, a 40 anni suonati, oggi appaiono più smaglianti di prima.

Le signore, biondissime e sorridenti, sono in buona compagnia: Stella Tennant, Lynn Koester, Kristen Mc Menamy, Cindy Crawford, Elle mcPherson e Inès de la Fressange. Per non parlare di Naomi Campbell che a 40 anni è in forma perfetta.

Senza contare che solo una settimana fa a New York per presentare la sua prima collezione di moda femminile Tom Ford ha scelto un cast di dive d'antan e attuali tutte ultraquarantenni: da Marisa Berenson a Julianne Moore, da Rita Wilson a Lauren Hutton, signore dal glamour inossidabile e muse per tutte le stagioni.

Il che dimostra che, se queste sono le icone del momento, anche la moda deve adeguarsi e invece di inseguire le it-girl del jet set alla Paris Hilton con improbabili e rutilanti abitini da starlette, farà meglio a puntare su abiti lunghi, ampi e fluttuanti come una tenda che possano funzionare per tutte, a ogni età e per ogni occasione, informale o habillé (Alber Elbaz da Lanvin in questo senso fa scuola).

Questo è il messaggio che echeggia forte e chiaro dalle passerelle di ieri: Marni, Dolce & Gabbana, Missoni, Brioni (la prima collezione disegnata da Alessandro Dell'Acqua), Versus, Ferragamo. Il lungo stravince in passerella (e nei negozi), ha un sapore rétro, aristogipsy stile Loulou de la Falaise, Julie Christie e Talitha Getty ma parla anche di un edonismo rilassato, maturo e comunque sensuale: vuoi mettere una gonna lunga o un pantalone palazzo che improvvisamente si aprono sui lati grazie a spacchi abissali svelando le gambe? E poi è pratico, easy e mai troppo impegnativo soprattutto durante il giorno, ed è perfettamente in linea con l'estetica imperante che fa appello a una nuova, alternativa scioltezza, fatta di un'essenzialità sofisticata che per valorizzare le donne non richiede tanti orpelli.

Infine, ciò che più conta, é davvero trasversale perché slancia, assottiglia e sta bene anche a chi non è esattamente una silfide purché di statura medio-alta. Perché si sa, altezza mezza bellezza. Il lungo, nelle divagazioni proposte dalle griffe, ha un'identità davvero polimorfa: può assumere forme a sacco o ad anfora, può aprirsi a ruota stile West Side Story con mille balze arricciate stile bambola (Ferragamo) o dissimulare sapientemente le gambe grazie a un gioco di vedo-non vedo (Dolce & Gabbana, Emporio Armani), rifà il verso al buon vecchio chemisier (Brioni) o ancora esibisce fantasìe floreali vintage un po' londinesi (Marni) o stampe totem dalla cifra pop con una vena folk anni Settanta e attualissimi tagli geometrici a grembiulone (Missoni).

A ben guardare questo nuovo lungo night and day è un'evoluzione del look Jolie Madame anni'50 che ha trionfato in passerella sei mesi fa con la benedizione di Prada e della Carey Mulligan di "An education", è funzionale alla semplificazione delle forme e delle linee imposta dal neominimalismo che avanza e, se ben gestito, può veramente fare la differenza in un look, nel segno di un sapiente equilibrio fra classico e casual, sportswear e couture. Un bel modo per contemperare le contraddizioni che in un momento come questo attanagliano ognuno di noi.

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