Il 25 aprile e la memoria (ancora poco) condivisa: perché ti riguarda? - Il video

La maggior parte degli esponenti di centrodestra fatica a professarsi antifascista. Ma, come ricorda spesso il presidente della Repubblica, c’è un filo che lega la Liberazione agli scenari attuali, in cui la democrazia va difesa dal pericolo dei nazionalismi

Il 25 aprile non è una ricorrenza formale, ma è la base della nostra democrazia. Anche quest’anno però, in cui si festeggia l'80esimo anniversario della Liberazione dall’occupazione nazifascista nel nostro Paese, la politica è riuscita a polemizzare e dividersi sul tema. Nell’aula del Parlamento, durante le cerimonie per questo anniversario, i banchi della maggioranza e quelli dell’esecutivo sono rimasti piuttosto vuoti.

 

La morte di Papa Francesco (venuto a mancare lunedì 21 aprile 2025 all’età di 88 anni) ha aggiunto un elemento in più: il governo ha proclamato 5 giorni di lutto nazionale e il ministro Musumeci ha spiegato che durante questo periodo “tutte le cerimonie sono consentite, ma con sobrietà”. Una frase fortemente contestata dalle opposizioni e dall’Anpi.

 

Come ogni anno le più alte cariche dello Stato si sono ritrovate all’altare della Patria, dove il presidente della Repubblica ha deposto una corona d’alloro sulla tomba del Milite ignoto. Poi Sergio Mattarella, insieme al ministro Guido Crosetto, è andato a Genova (medaglia d’oro al valor Militare) unica città europea in cui i partigiani cacciarono gli occupanti senza l’intervento degli alleati. A Milano, al corteo Anpi c’erano molti dei leader dell’opposizione. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è augurata che il 25 aprile possa “diventare sempre più un momento di concordia nazionale”.

 

La maggior parte degli esponenti di centrodestra però fatica a professarsi antifascista, a pronunciare proprio questa parola, sostenendo che sia diventato ormai un tema del centrosinistra e non un valore fondativo della nostra Costituzione. Ma, come ricorda spesso il presidente della Repubblica, c’è un filo che lega la Liberazione agli scenari attuali, in cui la democrazia va difesa dal pericolo dei nazionalismi.

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