Uno studente universitario l'ha scritto in questo modo: convinto che la x di Bixio fosse da leggere nel linguaggio degli sms. Ma per fortuna la scuola italiana non è tutta così. Anzi, ha punti di eccellenza: come ho verificato di persona in un paio di belle esperienze al liceo

Il garibaldino Nino Biperio

Mi raccontano colleghi sconsolati che a un esame universitario del triennio uno studente, davanti al nome di Nino Bixio, ha pronunciato "Nino Biperio" perché la frequentazione ormai convulsa degli SMS lo aveva persuaso che la X si pronunciasse solo così. Da qui melanconiche riflessioni: "Che cosa gli insegnano alle medie superiori? Che davvero si debba abolire la scuola pubblica lasciando fare alle scuole private?". A parte che, se ci sono scuole private eccellenti, ve ne sono di specializzate nella promozione di cretini di famiglia abbiente, la nostra scuola pubblica va davvero allo sbaraglio?

A metà marzo sono dovuto andare ad Albenga, per il premio "C'era una svolta". Il premio era stato istituito come concorso locale dal Liceo Statale "Giordano Bruno", ma nel giro di 14 anni è divenuto premio nazionale (e quest'anno hanno concorso circa 1.200 ragazzi di 38 scuole superiori appartenenti a 29 diverse province). Si chiede ogni anno a uno scrittore di stendere l'inizio di un racconto e i concorrenti debbono proseguirlo (nel corso di una prova rigorosissima in aula), poi gli elaborati anonimi vengono vagliati prima da una giuria interna e poi da una giuria esterna e, dopo varie scremature, cinque finalisti pervengono all'autore invitato che deve scegliere il migliore.

Quest'anno l'autore ero io, e mi ero divertito a proporre come stimolo il racconto della riunione di un circolo di letterati folli che si erano proposti di dare un inizio e una fine a quello che è stato definito il racconto più breve del mondo, quello di Augusto Monterroso che recita: "Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì".

Ora può darsi che tra i 1.200 racconti presentati alcuni fossero di dubbio valore (anche se i membri delle due giurie mi raccontavano come si fossero trovati imbarazzati a scegliere) ma è certo che i cinque che ho dovuto giudicare mi hanno lasciato perplesso, con la tentazione di tirare a sorte, perché tutti erano esempi di ottima letteratura. Voglio dire che erano estremamente maturi e molti scrittori professionisti non avrebbero esitato a firmarli col loro nome. Chi è interessato a verificare troverà i cinque racconti finalisti sul prossimo numero di "Alfabeta". A me pare che si sia volato alto. E non sto parlando di una sola scuola, ma di una trentina, da Gorizia alle isole.

Seconda sorpresa, ricevo dal Liceo "Melchiorre Gioia" di Piacenza il risultato di un anno di lavoro di una quinta del classico e una quinta dello scientifico. È la copia (di 44 bellissime pagine a colori) di un quotidiano che assomiglia per l'impaginazione a "Repubblica" ma è intitolato "Il Tricolore", costa 5 centesimi a Milano e 7 fuori Milano ed è datato lunedì 18 marzo 1861.

Dà ovviamente notizia dell'avvenuta unificazione, si apre con articoli di Cavour, Cattaneo, Mazzini, il discorso di Vittorio Emanuele II al Parlamento, porta un intervento di Giosuè Carducci, un ricordo di Mameli, la notizia di una visita di Andersen a Milano, riflessioni sulla legge Casati e i propositi di De Sanctis nuovo ministro dell'istruzione, tiene conto del fatto che da poco Lincoln era stato eletto presidente degli Stati Uniti e Guglielmo I era salito al trono di Prussia, dedica pagine culturali a Cristina di Belgioioso e ad Hayez, nonché alla recente polemica sui "Fiori del male" di Baudelaire, ricorda la scomparsa di Nievo e recensisce "I carbonari della montagna" di Verga, senza trascurare ovviamente Verdi, la moda dell'epoca e l'apparizione della terza edizione della "Origine delle specie" di Darwin, terminando con un servizio da Liverpool intitolato "Il football, un gioco senza avvenire". Deliziosi gli inserti pubblicitari.

Non so se un giornale vero all'epoca avrebbe potuto impaginare un numero altrettanto ricco in cui si confrontano senza mezzi termini le contraddizioni dell'Italia appena unificata. E anche questa prova viene da una scuola pubblica. Attendo proposte altrettanto eccitanti da qualche scuola privata.

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