Alle pendici dell'Himalaya, la città che stregò i Beatles negli anni Sessanta è diventata la capitale mondiale della disciplina indiana. Tra ashram per i pellegrini, spettacolari cerimonie in riva al fiume Ganga, e magnifici resort per i ricchi indiani ed europei

Alle pendici dell'Himalaya, sul fiume sacro Ganga, c'è Rishikesh, chiamata dagli indina 'Città della divinità', un centro spirituale che fin dai tempi più remoti è stata meta di santoni, pellegrini e saggi. Oggi, però, la fama di Rishikesh in Occidente è legata al suo essere considerata la capitale mondiale dello yoga. Se gli stranieri vanno a Goa per i suoi party selvaggi, arrivano invece in questa località sotto la catena himalayana in cerca di una qualche forma di benessere spirituale.

Vogliono meditare, stare in silenzio, scoprire i segreti dello yoga. La stessa curiosità che spinse Lennon e i compagni a visitare l'India nel 1960, arrivando in questo luogo per far visita al loro guru Maharishi Mahesh Yogi, in un ashram che è oggi abbandonato e che, con le sue forme tondeggianti ormai fagocitate dalla jungla, rappresenta una delle attrazioni di Rishikesh.

Gli indù pensano che Rishikesh sia il luogo dove il dio Vishnu ha vinto il demone Madhu, e la considerano uno dei luoghi più sacri dell'India, porta d'ingresso per altre località di pellegrinaggio (Kedarnath, Badrinath, Gangotri and Yamunotri): la meditazione in questo luogo sacro, credono, porta alla salvezza. L'atmosfera pervade la città, ed è questa senzazione che stregò i Beatles cinquant'anni fa.

A chi arriva dall'estero, la città offre una varietà di scuole di yoga e ashram. La struttura più grande si trova nella città bassa e si chiama Parmarth Niketan Ashram. Accoglie migliaia di pellegrini in un'atmosfera pulita, semplice e sacra. Ha oltre mille stanze, e l'arredo è un mix di semplicità tradizonale e comodità moderne. Ogni sera sulle rive del fiume, di fronte all'ashram si svolge in Ganga Arti, un rituale di preghiera indu. I pellegrini e gli ospiti di Rishikesh cantano in riva all'acqua, portando piccole lampade in segno di omaggio alla sua fonte di vita e prosperità.

Per chi vuole vivere quest'atmosfera senza soggiornare nell'ashram, è possibile prenotare una stanza presso l'Hotel Divine Resort vicino Laxman Jhula. Il resort ha una vista mangnifica sul fiume: la mattina è possibile camminare fino alle piccole spiagge bianche e fare lezione di yoga sulla sabbia. I più avventurosi posso invece organizzare un rafting lungo il fiume. Per tutti, al tramonto, il punto di ritrovo di Rishkesh è la German Bakery.

Chi invece è in cerca di qualcosa di più esclusivo, la destinazione top di Rishkesh è il celebre Ananda Resort, che si trova a 14 chilometri da Rishikesh, sotto le prime pendici del contrafforte himalayano. Tempio del benessere 'all'indiana', il resort offre ai suoi ospiti i migliori trattamenti ispirati all'ayurveda, allo yoga e al Vedanta. Vestiti con pigiami bianchi di lino, gli ospiti passano da una sessione di meditazione a una lezione di yoga, da un massaggio ayurvedico a un pasto bilanciato, per un programma wellness a tempo pieno. La clientela è composta da facoltosi inglesi, indiani e russi che arrivano in ogni stagione per provare quella che tra i ricchi di Bombay viene definita 'the Ananda Experience'.

Oltre alle attività in piscina e nel campo da golf, l'hotel organizza gite giornaliere in varie località dei dintorni tra cui il Kunjapuri Temple. da cui si gode una vista spettacolare sulle cime himalayane. La guida che accompagna i gitanti, durante il trekking, racconta storie sulla dea Sati, venerata nel tempio.

Alcuni ospiti restano anche un mese presso l'Ananda. Ma camminando tra le vie della città bassa di Rishikesh, tra pellegrini e visitatori in cerca di illuminazioni, si ha l'impressione che sia qui il cuore spirituale della città sia più autentico.