C'è chi buca gli affreschi del Vasari per fare notizia e chi, come noi, ci limitiamo ai carotaggi nelle campagne. Quando sapremo che cosa c'è sotto decideremo il da farsi», spiega Enrico Rossi, governatore della Toscana, bersaniano doc. Ed è chiaro il riferimento polemico al sindaco di Firenze Matteo Renzi, che ha autorizzato la ricerca della battaglia di Anghiari di Leonardo nelle pareti del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
A Manciano, borgo di 7 mila anime in provincia di Grosseto, non hanno voglia di ascoltare le battute all'arsenico che caratterizzano la sfida delle primarie in casa Pd. Loro, i mancianesi, un minerale come l'antimonio, utilizzato soprattutto in elettronica e ritenuto velenoso quasi quanto l'arsenico, rischiano infatti di averlo a tonnellate se la Regione darà il via libera al progetto dell'Adroit Resources, società canadese che si occupa di ricerche minerarie, che prevede 388 trivellazioni per 75-120 metri di profondità sui terreni di Faggio Scritto e Poggio Petriccio. Estratto soprattutto in Cina e in Brasile, l'antimonio costa 10 euro al chilo e se il progetto dell'Adroit venisse realizzato ne potrebbero essere estratte dalla miniera di Manciano 20 mila tonnellate per un valore complessivo di 200 milioni. Un vero e proprio business, reso ancora più appetibile dal fatto che in Italia le royalty dovute allo Stato sono basse.
Da una decina di anni la Maremma, zona di ex miniere con un sottosuolo ricco di metalli, è stata presa d'assalto da aziende alla ricerca di minerali preziosi, dall'oro al metano, dal gas metano al mercurio. Con pochi risultati. Ma nel caso dell'antimonio la storia è diversa. Per almeno due ragioni. La prima è che, come spiega il presidente della provincia di Grosseto Leonardo Marras, «l'antimonio c'è e in passato è già stato estratto». La seconda è che il prezzo del metallo, proprio per le sue applicazioni in elettronica - dai computer ai tablet - è salito alle stelle. A Manciano e, in tutta la provincia di Grosseto, c'è allarme e preoccupazione perché la zona dove dovrebbe essere realizzata la miniera insiste su una falda acquifera che rifornisce di acqua Capalbio, Orbetello e gli altri paesi a sud di Grosseto. «Gli studi del Cnr sono chiari: se viene realizzata la miniera per l'estrazione dell'antimonio sarà un disastro. L'antimonio, associato spesso all'arsenico e al mercurio, è tossico. Poiché in quella zona il terreno è come una spugna noi temiamo l'inquinamento del serbatoio idrico che rifornisce la piana di Orbetello di 11 milioni di metri cubi di acqua potabile all'anno», spiega Andrea Marciani, presidente dell'associazione "Bene Comune Manciano". E la Regione? A breve dovrà decidere: «I permessi di ricerca non si possono negare», spiegano a Firenze. Ma sarà battaglia. c'è chi buca gli affreschi del Vasari per fare notizia e chi, come noi, ci limitiamo ai carotaggi nelle campagne. Quando sapremo che cosa c'è sotto decideremo il da farsi», spiega Enrico Rossi, governatore della Toscana, bersaniano doc. Ed è chiaro il riferimento polemico al sindaco di Firenze Matteo Renzi, che ha autorizzato la ricerca della battaglia di Anghiari di Leonardo nelle pareti del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
A Manciano, borgo di 7 mila anime in provincia di Grosseto, non hanno voglia di ascoltare le battute all'arsenico che caratterizzano la sfida delle primarie in casa Pd. Loro, i mancianesi, un minerale come l'antimonio, utilizzato soprattutto in elettronica e ritenuto velenoso quasi quanto l'arsenico, rischiano infatti di averlo a tonnellate se la Regione darà il via libera al progetto dell'Adroit Resources, società canadese che si occupa di ricerche minerarie, che prevede 388 trivellazioni per 75-120 metri di profondità sui terreni di Faggio Scritto e Poggio Petriccio. Estratto soprattutto in Cina e in Brasile, l'antimonio costa 10 euro al chilo e se il progetto dell'Adroit venisse realizzato ne potrebbero essere estratte dalla miniera di Manciano 20 mila tonnellate per un valore complessivo di 200 milioni. Un vero e proprio business, reso ancora più appetibile dal fatto che in Italia le royalty dovute allo Stato sono basse.
Da una decina di anni la Maremma, zona di ex miniere con un sottosuolo ricco di metalli, è stata presa d'assalto da aziende alla ricerca di minerali preziosi, dall'oro al metano, dal gas metano al mercurio. Con pochi risultati. Ma nel caso dell'antimonio la storia è diversa. Per almeno due ragioni. La prima è che, come spiega il presidente della provincia di Grosseto Leonardo Marras, «l'antimonio c'è e in passato è già stato estratto». La seconda è che il prezzo del metallo, proprio per le sue applicazioni in elettronica - dai computer ai tablet - è salito alle stelle. A Manciano e, in tutta la provincia di Grosseto, c'è allarme e preoccupazione perché la zona dove dovrebbe essere realizzata la miniera insiste su una falda acquifera che rifornisce di acqua Capalbio, Orbetello e gli altri paesi a sud di Grosseto. «Gli studi del Cnr sono chiari: se viene realizzata la miniera per l'estrazione dell'antimonio sarà un disastro. L'antimonio, associato spesso all'arsenico e al mercurio, è tossico. Poiché in quella zona il terreno è come una spugna noi temiamo l'inquinamento del serbatoio idrico che rifornisce la piana di Orbetello di 11 milioni di metri cubi di acqua potabile all'anno», spiega Andrea Marciani, presidente dell'associazione "Bene Comune Manciano". E la Regione? A breve dovrà decidere: «I permessi di ricerca non si possono negare», spiegano a Firenze. Ma sarà battaglia.