In un comune della piana di Gioia Tauro le elezioni amministrative si son concluse con la vittoria schiacciante del patron di Reggio Tv Eduardo Lamberti Castronuovo contro il suo sfidante e dipendente. Nell'indifferenza di due cittadini su tre e grazie a una lista contropposta ma non troppo

Quant'è 'bulgaro' quel calabrese

Nel maggio del 2007 fu sconfitto sonoramente dall'attuale governatore calabrese Giuseppe Scopelliti, nella corsa elettorale per la poltrona di sindaco di Reggio Calabria. Lui, quel 45% di distacco, non riuscì mai a mandarlo giù, urlando vendetta e ripromettendosi di provarci una seconda volta. È stato di parola: da pochi giorni, quel vecchio cruccio è cancellato per sempre, con un'affermazione che farebbe impallidire anche i più quotati assi della politica dell'Europa dell'Est.

Ce l'ha fatta, Eduardo Lamberti Castronuovo: è il nuovo sindaco di San Procopio, un piccolo paese della Piana di Gioia Tauro, il cui consiglio comunale era stato sciolto tempo addietro per infiltrazioni mafiose. La percentuale con cui si è affermato è eloquente: 91,6%. Un successo senza appello, ottenuto contro un avversario d'eccezione: un suo dipendente. Sì, perché Eduardo Lamberti Castronuovo, che riveste la carica di assessore provinciale di Reggio Calabria con delega alla cultura ed alla legalità, è pure un imprenditore di successo: è editore di ReggioTv, la più importante rete televisiva del comprensorio, ed è anche direttore del centro clinico "De Blasi", tra i più avanzati laboratori dell'intero Meridione.

Nulla d'illegale, è bene chiarirlo, ma in molti si sono domandati che elezioni vi siano state a San Procopio. Perché se Walter Bilardi – lo sfidante – lavora per l'istituto clinico "De Blasi" nel settore segreteria, il resto della lista non fa eccezione e si compone esclusivamente di dipendenti del vulcanico assessore. Nello specifico: in due lavorano per l'emittente ReggioTv e tre svolgono la loro attività per l'istituto clinico "De Blasi". Il risultato? Elezioni scontate, senza storia né competizione, che hanno visto l'affermazione "bulgaro-calabrese" di Lamberti Castronuovo.

Dei 789 cittadini aventi diritto al voto, solo in 276 si sono recati alle urne del piccolo centro della Piana. Il neo sindaco ha ottenuto 230 voti, mentre il suo sfidante appena 21. Tanto che gli stessi candidati opposti a Lamberti non hanno votato neppure per se stessi e così è finita che per scegliere il secondo consigliere d'opposizione (si fa per dire) si è andati a pescare il capolista. Si tratta di Gennaro Cortese, manco a dirlo, direttore amministrativo di ReggioTv, che ha ottenuto ben… zero voti.

Il mondo politico reggino racconta anche di una manovra precisa da parte di Lamberti Castronuovo: a breve, la Provincia di Reggio Calabria andrà in soffitta definitivamente, lasciando spazio alla città metropolitana. Diventare sindaco di San Procopio metterebbe il medico-imprenditore nella condizione di entrare quasi a mani basse nel futuro Consiglio metropolitano. Lui, però, non ci sta e motiva così la sua decisione di candidarsi alla guida di un piccolo paese: "Mi è stato chiesto di dare un contributo. Mi chiedo: dove erano i partiti politici a San Procopio? Nessuno ha presentato una lista! Sa cosa sarebbe successo se non mi fossi candidato? Tutto sarebbe rimasto come prima, nelle mani della 'ndrangheta".

Sulla circostanza di una lista contrapposta decisamente "amica", Lamberti Castronuovo ammette: "È vero, era composta da miei collaboratori, ma abbiamo fatto tutto alla luce del sole. È forse illegale? Oppure ho impedito a qualcuno di presentarsi contro di me? Senza seconda lista non avremmo raggiunto il quorum. La verità è che sono stato ingenuo forse, ma certamente non mafioso. Io la 'ndrangheta l'ho sempre combattuta e ne ho pagato le conseguenze". Il neo sindaco si è già messo all'opera. Nell'elenco delle emergenze c'è un asilo da riaprire ed un'assistenza scolastica pomeridiana agli alunni delle elementari, costretti a fare chilometri per raggiungere i plessi più vicini. "Farò tutto con i miei soldi – sottolinea Lamberti – e con l'aiuto di qualche volontario". E la manovra per far parte del Consiglio metropolitano? Lui non fa una piega: "Dov'è il problema? Se anche fosse così, non ci vedo nulla di sconvolgente". Parola di "mister 91%", sindaco "bulgaro-calabrese" professante la religione della legalità.

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Imbucati di Stato - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì 4 luglio, è disponibile in edicola e in app