In Toscana l'assessore (oggi Pd, ex Pci) scrive un'accorata lettera al governo americano perché non venga depotenziata la base militare Usa di Camp Darby. Motivo: sono a rischio i posti di lavoro dei dipendenti italiani
«Yankee, go home», si cantava una volta nei cortei contro le servitù militari in Italia, le decine di basi Usa (vedi elenco) che ancora oggi si trovano nel nostro Paese.
Ma la crisi occupazionale fa brutti scherzi e in Toscana, oggi, ha decisamente rovesciato le carte.
Così l'assessore piddino della Regione Toscana Gianfranco Simoncini (una lunga militanza nel Pci fin da quando nel 1985 entrò nel Consiglio comunale di Rosignano Marittimo per poi diventarne sindaco) ha scritto un'accorata lettera all'ambasciatore americano in Italia, David Thorne. Nella missiva Simoncini ha pregato il comando militare americano che gestisce Camp Darby di «non diminuire il suo impegno nella grande base vicino a Pisa».
La Regione Toscana è intervenuta perché gli americani, con l'apertura della nuova struttura in zona Dal Molin a Vicenza, si prevede una riduzione di 67 posti di lavoro a Camp Darby: sono tutti dipendenti italiani, impiegati dagli americani a tempo indeterminato.?
Camp Darby, come noto, è uno degli insediamenti storici degli Usa nel nostro Paese: sorto nel 1951, si estende su circa mille ettari (una volta tutti a pineta) e secondo alcuni analisti è il più grande deposito di munizioni dell'esercito americano al di fuori del territorio statunitense. Include anche una specie di 'spiaggia privata' sul Tirreno, destinata ai militari a stelle e strisce (anche a riposo) e alle loro famiglie. Ai tempi della guerra del Vietnam (ma anche in anni più recenti) non sono mancate manifestazioni antiamericane subito al di fuori dei confini della base.
L'ambasciatore americano David Thorne ha risposto alla richiesta della Regione, apprezzando il suggerimento di Simoncini di avvalersi della cassa integrazione in deroga per i lavoratori in esubero, un consiglio che dice di voler condividere con i rappresentanti dell'esercito statunitense in Europa, da cui dipende anche la base di Pisa.
Thorne ha inoltre assicurato che l'esercito americano si è impegnato a collaborare con i sindacati per «minimizzare l'impatto degli esuberi» e «assicurare ai lavoratori il massimo dei benefici possibili».?
Nonostante ciò, tra i dipendenti italiani di Camp Darby c'è ancora molta preoccupazione perché sembra che i tagli dichiarati saranno effettuati comunque, senza alcuna modifica, a partire dal prossimo settembre.?
Speriamo solo di non vedere manifestazioni con il vecchio slogan riadattato ai tempi: yankee stay here!