Dopo il successo della Leopolda il sindaco di Firenze mette a punto la squadra per dare l’assalto alla segreteria del Pd. Con un tour che toccherà tutte le regioni, legando luoghi simbolici e tematiche da discutere

Matteo Renzi scalda i motori. Ormai, dopo il successo della sua convention alla Stazione Leopolda di Firenze, tutto è pronto per dar via al tour elettorale che dovrebbe portarlo alla vittoria delle primarie del prossimo 8 dicembre, incoronandolo segretario del Partito Democratico.

Dopo la “falsa partenza” di Bari, dove dalla fiera del Levante aveva aperto la campagna congressuale, il sindaco di Firenze, con il suo team di fedelissimi si è fermato per un momento di riflessione e per preparare la Leopolda.

Del lancio della campagna per le primarie 2013 non erano soddisfatti in molti, a cominciare da Renzi, e dai suoi sostenitori. Location, resa televisiva e allestimento erano effettivamente migliorabili. E per “ripartire” la Leopolda è stata provvidenziale.

Si è infatti tornato all’antico. Perché, oltre alle bandiere del Pd, alla kermesse renziana non c’era traccia alcuna dei simboli e degli slogan della campagna congressuale. Spariti il “cambiare verso”, i loghi e i colori della campagna pensata da Proforma, l’agenzia di comunicazione conosciuta in tutta Italia per le campagne fatte per Nichi Vendola e Michele Emiliano. Così, Proforma è rimasta “seduta in panchina”: nessun evento era più adatto della Leopolda per far capire a Giovanni Sasso e soci cosa è il “renzismo” e come lavora Matteo Renzi. Anche per questo la “Woodstock renziana” è stata un ritorno alle origini: nell’allestimento, nella grafica e nella “confusione creativa” tipica del modo vulcanico di lavorare del sindaco di Firenze.

LA SQUADRA L’ex Rottamatore riparte con l’entusiasmo della Leopolda nel motore. E lo fa con una “macchina” parzialmente ridisegnata rispetto alle primarie dello scorso anno. Il responsabile nazionale della campagna congressuale è Stefano Bonaccini, segretario regionale del Pd in Emilia Romagna, che lo scorso anno appoggiò Pier Luigi Bersani.

Sostanzialmente prende il posto che fu di Roberto Reggi «Io e Reggi abbiamo un buon rapporto - ci tiene a precisare Boncaccini - l’anno scorso io e Vasco Errani lo chiamammo con Renzi a chiudere la campagna elettorale in Emilia Romagna».

Bonaccini sarà quindi il capo campagna, coadiuvato da Andrea Rossi, sindaco di Casalgrande e da Gabriele De Giorgi, 31enne romano a capo dell’organizzazione che portò i referendum “No Porcellum” a raccogliere oltre un milione di firme e già al fianco proprio di Reggi durante le scorse primarie.

COMITATI NAZIONALI  Due saranno i comitati Renzi con respiro nazionale: uno a Roma e uno a Firenze: «Due sedi snelle, poco burocratiche che terranno i rapporti con i territori; anche se - precisa Bonaccini - i comitati locali avranno una loro autonomia».

Quello di Roma sarà un comitato di rappresentanza e di organizzazione, mentre quello di Firenze sarà più politico. Anche se in realtà alcuni tra i collaboratori più stretti di Matteo Renzi come Luca Lotti e Maria Elena Boschi, promossa a piena voti nel ruolo di curatrice della Leopolda, si divideranno tra Firenze e la capitale proprio per il loro (nuovo) ruolo di parlamentari.

A Roma il comitato di Via Pianellari 27 sarà guidato da ben quattro persone. Confermato Fausto Recchia, già a capo del comitato romano lo scorso anno. Accanto a lui si aggiungono Matteo Ricci, presidente della Provincia di Pesaro, Antonio Funiciello, responsabile della comunicazione del Pd, e Alberto Losacco parlamentare di Areadem, la corrente di Dario Franceschini. Completano la squadra, con un ruolo più operativo, visti anche gli impegni istituzionali degli altri, il veltroniano Giovanni Lattanzi, e Luciano Nobili, il cui distacco dalla sede del Nazareno è stato richiesto proprio da Firenze. Domenico Petrolo, dell’organizzazione del Pd, è stato nominato come rappresentante della mozione nell’ufficio tecnico organizzativo.

Proprio ieri, nel centro della Capitale, è stato inaugurato il comitato. Tantissime persone, tantissime le facce nuove alla corte dell’ex Rottamatore. Anche al Nazareno, fanno notare i renziani romani della prima ora, si sono moltiplicati i simpatizzanti del sindaco di Firenze: un anno fa si contavano sulle dita di una mano, oggi sono già una “colonia”.

Tornando all’organizzazione dei comitati locali, Bonaccini si è posto un obiettivo ambizioso: «Vorremmo arrivare a superare i duemila comitati delle scorse primarie e mettere insieme i 200mila euro che il regolamento permette di raccogliere»

Il TOUR Il viaggio di Renzi per l’Italia non riprenderà prima della prossima settimana e non toccherà tutte le province «Avremo meno tempo dello scorso anno, anche se la nostra intenzione è comunque quella di toccare tutte le regioni». L’idea è quella di coniugare gli incontri pubblici con luoghi simbolici in base all’argomento tematico affrontato. Qualche esempio? Per parlare di turismo si potrebbe organizzare un incontro a Rimini, o andare nel Sulcis a discutere di lavoro.