Caro Angelino Alfano,
le piace il ciclismo? Secondo me sì, fra poco le spiegherò perché. Si è accorto che tutti adesso vanno in bicicletta? Pisapia va in bicicletta, Renzi si fa fotografare in bicicletta, Marino arriva in Campidoglio in bicicletta (e a Roma vale doppio perché ci sono i sette colli, i saliscendi, non è impresa da sottovalutare). Prodi va in bicicletta da quando era ancora in fasce, non lo contiamo, e la Brambilla pare abusi al contrario di elicotteri di stato. Magari scopriamo che una differenza fra destra e sinistra ancora è rimasta, chissà.
Ma non è per questo che sono convinto le piaccia il ciclismo. Penso che debba amare molto il ciclismo perché il ciclismo è l'unico sport che da sempre teorizza il ruolo del gregario. Un ruolo mitico negli anni eroici ma che stranamente non è venuto meno nell'era delle biciclette tecnologiche, delle strade perfettamente asfaltate una settimana prima del passaggio dei corridori, e delle cuffiette radio che permettono ai campioni di essere in perenne contatto durante le gare con il loro direttore sportivo, senza bisogno di portaordini.
Del ruolo, del pathos, del mistero del gregario potremmo parlare settimane e non è il caso. Resta che in nessuno sport come nel ciclismo il gran lavoratore che si sacrifica fino allo sfinimento per essere poi dimenticato e perché vinca un altro - più forte più bravo più bello più figo, ma che senza il gregario che ha tirato la corsa per chilometri o la volata non sarebbe mai arrivato primo - è così chiaro netto codificato. Solo che a me ha sempre fatto pensare e soprattutto messo un po' di tristezza. So che qualcuno lo fa per necessità, qualcuno per un misto di necessità e passione, a qualcuno proprio dà un particolare piacere.
Non ho molto da chiederle in questa lettera, anzi una cosa sola, ma questa cosa per me è importante e me la covo dentro da tanto tempo: a quale di queste categorie appartiene lei? Insomma, perché lo fa? È un gregario nato, come si dice? Ha la vocazione? È un campione fallito? Ci si è trovato in mezzo? Si sacrifica per l'Ideale? Per la Pagnotta? Altro?
Perché se non è un gregario lei, non so chi possa esserlo.
Da sempre esaltato un giorno, sbertucciato il giorno dopo, lei è lì, fedele come un carabiniere, nei secoli. È il segretario, ma tutti sanno che a comandare nel partito è il capitano di sempre, non certo lei.
Anche al governo, lei non sembra il vicepremier, sembra proprio il gregario di Letta, che - se ne renderà conto - suona davvero male. Già essere Letta non è il massimo, ma il gregario di Letta... E nel partito. Altro che delfino. Ora il suo capitano, Berlusconi, vuole rifare una Forza Italia tutta nuova. Lei è il segretario - Berlusconi l'aveva definito il più grande politico della nuova generazione, ma era una delle sue esilaranti barzellette, era per sfottere, chissà se lei lo aveva capito (noi tutti sì, comunque, e senza grande sforzo d'immaginazione - lei è il segretario e non solo non la indicano come futuro leader, come sarebbe naturale, ma non la invitano - pare - neanche alla cenetta con Verdini la Santanché e Capezzone. Anche qui, passi Verdini, passi la Santanché, ma gregario di Capezzone... se lo dicessero a me supplicherei che i miei figli non lo venissero mai a sapere.
Lei no. Sempre lì. Con il suo passo. Con la sua pedalata. Tranquillo. A faticare per il successo di un altro. Perché è rarissimo - nel ciclismo dico - che un gregario diventi un giorno capitano. Le eccezioni si contano sulle dita di una mano, e lei non è decisamente fra queste. Un gregario è per sempre. Come un diamante, ma non così prezioso ed elegante.
E adesso il capitano sta giustamente pensando alle prossime elezioni. Io ero convinto - sto scherzando sto scherzando non l'ho mai pensato! - che lei fosse il candidato naturale. Invece Berlusconi tutti ha in mente, ma proprio tutti (e sta cercando l'uomo come Diogene con la famosa lanterna) tranne lei. Sta inciuciando perfino con Marchini, che avrebbe fatto una gran figura in tv nella corsa per il Campidoglio.
Eh sì, per il suo amato capitano lei non buca lo schermo. Al massimo le gomme.