La Camera ha approvato il decreto per far pagare alle squadre di calcio gli straordinari dei poliziotti impegnati nel servizio d'ordine allo stadio. Abbiamo verificato quanto costerebbe: una cifra irrisoria rispetto ai fatturati

Calcio, i club non vogliono pagare la Polizia Ma davvero sarebbe un costo insostenibile?

Se Berlusconi era sceso in campo, Matteo Renzi preferisce gli spalti. Il governo vorrebbe far pagare gli straordinari delle forze di polizia alle società di calcio. Ma i club minacciano la serrata, perché - dicono - sarebbe un costo insostenibile per chi ha già bilanci in rosso. Dalla Camera è arrivato il primo sì al decreto. L'approvazione definitiva dovrebbe arrivare martedì prossimo.

Il testo attuale punta a un prelievo sui biglietti venduti tra l'1 e il 3 per cento. Si tratta di una versione soft, che garantirebbe 6-8 milioni. Sono stati invece bocciati altri due emendamenti. Il 5 Stelle Tancredi Turco avrebbe preferito tassare la fetta più ricca della torta: i diritti televisivi. Il deputato del Pd Emanuele Fiano aveva invece proposto un contributo dell'1 per cento non sui biglietti venduti ma sul totale dei ricavi. Un gruzzolo da 25 milioni che coprirebbe tutti gli straordinari delle forze dell’ordine. “Al di là delle percentuali - dice Emanuele Fiano - quello che conta è il conquibus”. Cioè le risorse.

“E' chiaro che, così come è uscito dalla Camera, l'impatto del provvedimento è ridotto”, dice all'Espresso il portavoce del Sindacato autonomo di Polizia, Massimo Montebove. “La proposta è ottima, ma conosciamo le pressioni che le società sono in grado di esercitare”.  

Il numero uno della Figc, Carlo Tavecchio, invita al “confronto, per evitare inutili demagogie e fare chiarezza su competenze e risorse disponibili”. Il presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta, ha già dato la sua versione: “Tutto il mondo del calcio dà già allo Stato oltre un miliardo all'anno in tasse. E poi noi, negli stadi, ci occupiamo già degli steward”.

Ma basta guardare nelle tasche di due top club per capire che i conti in rosso delle società non sono certo causati dalle spese per la sicurezza. Prendiamo il bilancio della Roma. Alla voce “costi per l'attività sportiva” si legge un numero: 1,37 milioni. La somma comprende le commissione a Lottomatica per la gestione della biglietteria e quelli del “personale addetto al controllo accessi e sorveglianza dello Stadio”, gli steward. Nel bilancio della Juventus, lo stesso costo è incluso nella voce "spese di sicurezza e accoglienza", pari a 4,7 milioni. Un importo più alto anche perché comprende le partite di Champions League.

Ma quanto costano gli straordinari per una sola partita? Lo spiega Montebove. “Gli uomini impegnati per Juve-Roma saranno circa 1.000. A ognuno devono essere riconosciute almeno tre ore di straordinario. Considerando che ogni agente percepisce 6,50 euro, si arriva a 19.500 euro. Ne dobbiamo aggiungere altrettanti per l’indennità di ordine pubblico, pari a 13 euro netti per gli agenti torinesi e di 26 euro per quelli in trasferta. In tutto 39 mila euro netti, che raddoppia al lordo”.

Il conto da pagare dovrebbe quindi aggirarsi tra i 70 e gli 80 mila euro. Più o meno quanto guadagna in quattro giorni Daniele De Rossi, il calciatore più pagato della Serie A, con uno stipendio da  6 milioni di euro netti. Soldi che De Rossi si sarà anche guadagnato. Ma che stridono con le cifre spese per la sicurezza.  

E stiamo parlando di Juve-Roma, una partita di cartello. Nei match meno delicati, le cifre sono ancora più basse. Il portavoce del Sap stima che “in un Cesena-Juve, per fare un esempio, agenti e costi sarebbero dimezzati".

Possibile che le società di Serie A non riescano a sostenere una spesa da meno di 40 mila euro ogni due domeniche? E’ vero: la corsa ai biglietti è un ricordo degli anni '90. Ma lo Juventus Stadium (tra campionato e coppe) ha pur sempre incassato 40 milioni. E la Roma 9,678 milioni dalle sole 19 partite di Serie A (senza contare gli abbonati). Tolte le spese per la sicurezza privata, sono quasi 440 mila euro. Ogni 90 minuti. Un prelievo del 3 per cento sulle vendite di biglietti inciderebbe per meno di 300 mila euro. All'anno.  Se il conto economico è negativo, insomma, non è certo colpa degli steward.

La palla passa adesso al Senato. C’è ancora speranza per il prelievo da 25 milioni (che oggi pagano i contribuenti) tanto temuto da Lega e Figc? “La legge - spiega Fiano - passerà così com’è. Ma anche a Palazzo Madama verranno presentati degli ordini del giorno da Pd e Movimento 5 Stelle”. Le bizze della Lega potrebbero costringere il governo a porre la fiducia, come già fatto alla Camera. “Ma l’ultima parola spetta a Palazzo Chigi”. L’aumento del prelievo si deciderà in zona Cesarini.   

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