Si chiama 'foot shortening', accorciamento del piede. E non è un'antica, desueta pratica orientale ma l'ultima mania delle americane. Che per portare scarpe con tacchi di 12, 15 centimetri non esitano a sottoporsi a interventi chirurgici per accorciare le dita o iniettare grasso sulla pianta del piede
Per un millennio, e fino all’inizio del secolo scorso, le donne cinesi sono state costrette a fasciarsi e deformare le dita dei piedi: la pratica barbarica del “loto d’oro”, come era chiamata, aveva il fine di creare un piede minuscolo apprezzatissimo dagli uomini cinesi, tanto più calzato in altrettanto minuscole pantofole di raso, simbolo di sensualità. Una storia del passato, che però in qualche modo sta facendo ritorno.
Perché da New York a Los Angeles la nuova moda negli studi di podiatri e chirurghi estetici è il “foot shortening”, l’accorciamento del piede, che implica il tagliare un pezzo d’osso dalle dita. Il fine non è la correzione di qualche deformità ma evitare che le dita sporgano troppo dai sandali, e poter dunque portare con eleganza tacchi di 12 o anche 15 centimetri. Molte clienti si presentano, pare, con borse colme di modelli di Manolo Blahnik, Jimmy Choo e Christian Louboutin con una richiesta precisa: adattare i piedi alle loro scarpe del cuore, per non dover provare più alcun fastidio. Per ottenere l’obiettivo c’è chi è disposta non solo a farsi accorciare ma anche restringere i piedi, oppure a farsi asportare grasso dall’addome da iniettare nella pianta del piede.
«Ammetto che all’apparenza è una cosa un po’ superficiale», è il commento di Ali Sadrieh, podiatra alla Evo Advanced Foot Surgery di Beverly Hills, che ha ribattezzato l’accorciamento delle dita “Cinderella procedure” (il riferimento è alle sorellastre di Cenerentola che cercano di ingannare il principe una tagliandosi un dito, l’altra parte del tallone. «Ma capisco che risponde a un bisogno forte di alcune donne. Per loro, le scarpe sono parte della pelle».
Anche Oliver Zong, della NYC Footcare, è abituato a richieste stravaganti. Poche settimane fa ha detto a una paziente che per lei la riduzione del mignolo non era possibile, e la risposta è stata «Allora toglimelo». Zong si è rifiutato