A guardarlo adesso nelle foto ufficiali si fatica a riconoscerlo. Günter Netzer, il George Best di Germania, uno dei pochi calciatori tedeschi ad essere finito al Real Madrid dopo aver portato il suo Borussia Mönchengladbach sul tetto d'Europa, non ha più l'aria da vichingo ribelle con cui negli anni Settanta si era fatto conoscere nel mondo. Oggi è un signore distinto che siede nel consiglio direttivo della Infront, colosso mondiale dei diritti televisivi del calcio. Quartier generale a Zugo, cantone con uno dei più bassi livelli di tassazione della già generosa Svizzera, la Infront è diventata in pochi anni l'azienda leader mondiale nella compravendita dei diritti televisivi sulle partite di calcio.
Sarà casuale, ma al vertice della società siede Philippe Blatter, cognome importante nel mondo del pallone. Lo zio Sepp è infatti dal 1998 a capo della Fifa, l'organizzazione che decide a chi affidare i diritti tv dei Mondiali, compreso quelli in corso in Brasile proprio in questi giorni. Una coincidenza che ha scatenato già più volte le critiche nei confronti del 78enne presidente dell'organizzazione del calcio. Come quando, tre anni fa, la Fifa appaltò proprio alla Infront la vendita dei diritti tv, in buona parte relativi ai mercati asiatici, delle partite dei mondiali del 2018 e del 2022.
L'influenza della Infront è particolarmente forte in Italia. La sua importanza è riemersa proprio in questi giorni, mentre Sky e Mediaset si stanno dando battaglia senza esclusione di colpi per aggiudicarsi il diritto di trasmettere le partire dei prossimi tre campionati di calcio di serie A. Infront, ufficialmente advisor della Lega Calcio (che deve decidere a chi affidare l'appalto da 1,08 miliardi di euro in totale), è in realtà ben più che un consigliere. Di fatto, come “l'Espresso” aveva già raccontato, è la società che garantisce la sopravvivenza del campionato. In sostanza, compra e rivende i diritti delle partite di Serie A, pagandoli ancor prima di averli piazzati alle reti televisive. Una potenza di fuoco invidiabile, insomma.
Peccato che non si possano conoscere i conti della società né gli azionisti, visto che la Svizzera non obbliga alla trasparenza finanziaria. Di certo, vista l'importanza della serie A per la Infront, non sembra casuale la presenza tra i suoi manager di parecchi nomi italiani. Il più noto è quello di Marco Bogarelli, presidente della filiale tricolore con un passato alla Fininvest. Stessi trascorsi per un altro personaggio chiave di questa storia: Riccardo Silva, nel 2001 nominato amministratore delegato di Milan Channel, il canale ufficiale della squadra della famiglia Berlusconi, da anni affidata alle cure del fedele Adriano Galliani, vice-presidente della Lega Calcio. L'ex manager di Infront, che dice di essere membro del Pd oltre che dell'esclusivo Yacht Club del Principato di Monaco, è oggi il titolare di MP & Silva, gruppo che vende all'estero, tra gli altri, i diritti tv della serie A.
Anche Silva ha scelto il domicilio fiscale straniero per le sue scatole societarie. Una, la MP & Silva Holding SA, è basata in Lussemburgo. L'altra, la MP & Silva Ltd, si trova a Dublino, dove le tasse sono basse ma i bilanci pubblici. Emerge così che nell'anno fiscale 2012-2013 la società irlandese ha fatturato 200 milioni di euro, in buona parte frutto della compravendita dei diritti tv delle partite di Serie A, con un margine operativo lordo di 38 milioni. Non male anche il dividendo che il 44enne milanese con residenza a Londra si è staccato: un totale di 18,5 milioni di euro. Molto meno dei 67 milioni del 2012, ma non abbastanza per annullare le critiche che già l'anno scorso gli erano piovute addosso da alcune società calcistiche. La tesi è semplice. Visti i guadagni, è evidentemente troppo basso il prezzo a cui la Lega cede i diritti tv. Troppo bravo Silva a rivenderli o troppo generosa la Lega Calcio?
Economia
24 giugno, 2014Al vertice del business dei diritti della serie A il nipote di Blatter. Ma nel giro anche tanti manager italiani, come Marco Bogarelli, presidente della filiale tricolore con un passato alla Fininvest, e Riccardo Silva, ex Milan Channel
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