In Italia hanno già aperto tanti negozi per stampare con questi nuovi dispositivi. E da aprile c'è anche un impianto industriale
NON È FANTASCIENZA. I PRIMI NEGOZI DOVE UTILIZZARE STAMPANTI 3D stanno aprendo in molte città italiane: sono tante fabbriche in miniatura, dove realizzare i propri progetti. Dai pezzi per gli hobby casalinghi fino agli oggetti di design o le componenti meccaniche. Anche in questo caso, i centri esistenti cercano di fare rete in modo da migliorare l’offerta e favorire i contatti. Secondo il social network 3DHubs, a Milano prima dell’estate erano già state registrate 70 stampanti tridimensionali.
DA APRILE È DISPONIBILE ANCHE UN IMPIANTO DI LIVELLO INDUSTRIALE, quello di 3D Idea Factoring, che permette di realizzare occhiali, gioielli, scarpe, lampadari. La stampante Formiga a sinterizzatore laser ha un costo di circa 200 mila euro: un importo proibitivo per i singoli, mentre nel centro della zona Corso Genova si possono creare oggetti di design per un prezzo che parte da 30 euro. Ma pure il mercato dei macchinari è in rapida evoluzione. Sono disponibili stampanti 3D professionali per cifre inferiori a 10 mila euro mentre quelle per gli hobbisti costano anche poche centinaia di euro.
A ROMA INVECE È NATA LA PRIMA CATENA DI FRANCHISING, chiamata 3D Italy che ha aperto un secondo punto a Pescara e dovrebbe allargarsi nel giro di pochi mesi a Ragusa, Torino e al capoluogo lombardo. Invece la 3D Print & Go si è installata alle porte di Siracusa e punta a trasformarsi in una fabbrica di quartiere per fornire componenti meccaniche alle officine locali. Non ?a caso in Sicilia c’è grande interesse: l?a stampa tridimensionale permette di evitare le spese di trasporto.