Uomini armati hanno preso d'assalto il Radisson, a Bamako: gli ostaggi sono 140 clienti dell'albergo e 30 dipendenti.  Potrebbero esserci funzionari Onu. "l'Espresso" aveva raccontato poco tempo fa il paese diviso dopo l'avanzata salafita e l'intervento militare della Francia

Bamako, Mali: uomini armati hanno attaccato l'hotel Radisson e preso 170 persone in ostaggio. La Repubblica aggiorna in diretta quello che sta succedendo. "l'Espresso", in Mali, ci è stato poco tempo fa con un forte reportage di Fabrizio Gatti che raccontava le macerie su cui il paese si è trovato a costruire una pace dopo l'aggressione del Daesh e quindi l'intervento militare della Francia.

«Quando i fanatici decidono di varcare il fiume Niger e puntare sulla capitale Bamako, le Nazioni unite forniscono il supporto giuridico e tra gennaio 2013 e luglio 2014 la Francia risponde con l’operazione “Serval”», scrive l'Espresso a ottobre: «Il pericoloso embrione di califfato viene così per il momento sconfitto. Ma pensate che Hollande abbia poi restituito il territorio riconquistato al legittimo titolare, cioè al governo di Bamako? No. I francesi affidano il Sahara agli stessi tuareg del “Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad” che avevano attaccato l’esercito maliano e aperto la strada agli islamisti».

Internazionale
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5/10/2015

«Gli stessi con cui oggi Bamako, per scarsità di mezzi, è costretta a condividere la pace: dopo aver addirittura ringraziato Parigi per la terapia militare contro i terroristi», continua Fabrizio Gatti: «Una storiella diffusa nel Sahel racconta che per un medico i malati guariti sono soldi persi, anche i malati morti lo sono: «Perché il medico continui a guadagnare, bisogna mantenere il malato in stretta agonia controllata». E l’agonia del Mali è la ragione che spinge migliaia di ragazzi a imbarcarsi verso l’Italia: tanto da essere il secondo gruppo più numeroso dopo gli eritrei».

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Nel 2010 l'Espresso ricordava un aspetto importante della città e del suo passato, proiettato un tempo al futuro. «Nel 1960, mentre l'Italia assapora la Dolce Vita e sogna le luci di via Veneto, il Mali conquista l'indipendenza insieme ad altri sedici Paesi africani», scrive Emanuele Coen: «La capitale Bamako scopre la gioia della libertà, le ragazze e i ragazzi si guardano e si sfiorano, ascoltano la musica di James Brown, si scatenano sulle piste da ballo sui ritmi rock'n'roll, twist e cha cha cha. Nell'arco di qualche tempo aprono circa 250 locali dai nomi bizzarri: The Barons, The Seducers, The Soul Brothers e così via».