Intervista ad Antoine Deltour, l'uomo che ha svelato i patti anti-tasse tra corporation e governi. Che ora rischia il carcere

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È l'uomo che ha rivelato i Luxleaks, gli accordi segreti siglati dal governo del Lussemburgo per permettere a centinaia di multinazionali di pagare tasse bassissime. Un anno dopo il terremoto che fatto tremare il neo eletto presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, per 18 anni primo ministro del Granducato, Antoine Deltour parla.

Il 29 enne francese, ex dipendente della Pwc, uno dei colossi mondiali della revisione contabile, nel numero de “l'Espresso” in edicola venerdì e online su Espresso + racconta di essere sotto processo in Lussemburgo, dove rischia il carcere fino a cinque anni e una multa da 1,2 milioni di euro.

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Nominato dal Parlamento dell'Ue cittadino europeo dell'anno, Deltour oggi lavora per la pubblica amministrazione francese. Dopo le sue rivelazioni, la Commissione guidata da Juncker ha multato Fiat e Starbucks per accordi illegittimi firmati con i governi di Lussemburgo e Olanda. Le pratiche svelate dai Luxleaks hanno portato l'Ocse a stilare un piano per combattere l'elusione fiscale da parte delle multinazionali, valutata oggi tra i 100 e i 240 miliardi di euro all'anno.

Nel colloquio con “l'Espresso” Deltour giudica il piano dell'Ocse «un passo in avanti, ma non sufficiente per cambiare radicalmente le cose». Definisce «paradossale» il fatto che Juncker sia ancora presidente della Commissione mentre lui rischia il carcere. E assicura: «Se tornassi indietro lo rifarei sicuramente, il mio è stato un atto di giustizia fiscale».

L'intervista integrale sull'Espresso in edicola da venerdì 27 novembre e online su Espresso+