Il governo ha scelto di impugnare di fronte alla Corte costituzionale la misura approvata lo scorso febbraio. La regione guidata da Eugenio Giani è stata la prima a normare l'eutanasia passiva in Italia

Il governo è passato dalle parole ai fatti: il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare di fronte alla Corte costituzionale la legge sul fine vita approvata dalla regione Toscana lo scorso febbraio. La regione guidata da Eugenio Giani era stata la prima a regolamentare l'eutanasia passiva nel nostro Paese, recependo i quattro criteri stabiliti nel 2019 dalla Consulta e individuando tempi e procedure certe per l'accesso al fine vita. Oltre alla Toscana, altre regioni italiane si stanno muovendo nella stessa direzione, in attesa che il Parlamento legiferi per riempire questo vuoto normativo.

 

"La decisione del Governo di impugnare la legge della Toscana sul fine vita è semplicemente assurda: un'offesa per i malati che chiedono aiuto e soffrono e - allo stesso tempo - una mannaia nei confronti di una Regione che legifera bene, nel rispetto di quanto previsto dalla Costituzione, apripista in tutta Italia, ma che viene bloccata a livello nazionale - ha affermato Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana -. È accaduto con la norma sugli affitti brevi e sul turismo, con quella sui balneari e adesso accade con la legge sul fine vita. L'aspetto grottesco (che però pagano i cittadini) è che il governo non solo ferma una Regione che riforma, ma non fa nulla per colmare vuoti normativi che attendono da anni. Mi chiedo davvero perché non ci lascino lavorare in pace su temi vicini alla gente e su cui, da anni, sono attese risposte da parte della politica''.

La reazione di Giani

"È paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte costituzionale", ha dichiarato Eugenio Giani. Il presidente della regione ha assicurato che la legge verrà "difesa con determinazione. Siamo certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone".

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