Dalle piantagioni di cotone della Virginia ai campi di pomodori del Mezzogiorno. Il blues verrebbe soppiantato dalle canzoni neomelodiche

L’EUROPA SI INTERROGA: che fare dei profughi africani? Eritrei e somali, magrissimi, sono facilmente stoccabili in spazi minimi, ma come comportarci con centraficani e arabi, spesso di stazza robusta, ingombranti e rumorosi? Le istituzioni europee si dimostrano del tutto impotenti a governare il fenomeno e perfino a valutarlo con la necessaria competenza: l’ultimo strumento di vaglio dei popoli africani risale all’epoca della tratta degli schiavi, quando ogni esemplare poteva essere preso in considerazione a seconda della taglia, della dentatura e dell’età. Ogni nero aveva il suo prezzo. Ma oggi, che quel fiorente mercato è stato frettolosamente abolito per colpa dei soliti buonisti, come dare un valore a una merce oramai fuori mercato? «Gli schiavi, ormai, sono come i gettoni telefonici - dice con rammarico lo storico dell’economia Nani Sbrizzolan, proboviro della Lega - non hanno più nessuna utilità pratica e servono solamente a fare tanta nostalgia».

REMAKE Il remake dello schiavismo è una delle possibili soluzioni al vaglio dei governi più realisti. È vero, non ci sono più le piantagioni di cotone di una volta, e il blues viene eseguito e ascoltato solo nelle case di riposo della Virginia e della Louisiana. Ma la raccolta dei pomodori nel nostro Sud, con pochissimi ritocchi e un paio di emendamenti al Job Acts, è perfettamente in grado di raccogliere l’eredità dello schiavismo. L’attuale, miserabile paga di quattro euro all’ora, autentica vergogna dell’economia italiana, potrebbe essere finalmente abolita, grazie al fatto che gli schiavi lavorano gratis. Enormi i progressi in campo residenziale: la capanna dello zio Tom, rispetto alle attuali sordide baracche di lamiera dove i braccianti vivono stipati, è quasi una reggia. Quanto alla difficoltà di impiccare i neri più riottosi alle querce, data la scarsità di alberi d’alto fusto in quelle zone, può essere facilmente surrogata dall’incaprettamento, rispettando così le tradizioni più profonde del nostro Meridione. Idem per i canti da lavoro: consegnato agli archivi il blues, tra i filari di pomodori si potrebbero rilanciare il repertorio neomelodico o le canzoni di Sanremo.

SALVINI In un talk show televisivo, a un giornalista che gli chiedeva se si sentisse più vicino alle posizioni degli schiavisti o a quelle degli abolizionisti, il leader della Lega ha risposto così: «Per ragioni umanitarie preferisco senz’altro lo schiavismo, perché abolire i negri mi sembra una soluzione troppo drastica».

LA FRANCIA I francesi, come prova di buona volontà, hanno finalmente dato la loro disponibilità ad aprire le porte ai profughi accampati alla frontiera di Ventimiglia. Sola condizione, che queste persone dispongano di curricola professionali rispondenti a questi requisiti: servono quindici affinatori di camembert, dodici docenti di filologia romanza, cinque astronauti con esperienza di almeno due mesi su una stazione orbitante, otto traduttori simultanei dal russo e dal cinese e una ventina di sommelier referenziati.

L’INGHILTERRA Il premier Cameron non ha potuto che ribadire le posizioni già note: «Un inglese in Africa, specie se ha in testa il casco coloniale ed è seguito da una ventina di portatori, è nella logica delle cose. Ma un africano in Inghilterra, che cosa avrebbe da esplorare? E dove troverebbe i portatori? Riuscite forse a immaginare che un africano, incontrando un altro africano in un qualunque luogo del Regno Unito, gli si rivolga dicendogli “Doctor Boulamba, I suppose?”. Per invadere i paesi altrui ci vogliono stile, grandi mezzi economici e militari, e soprattutto bisogna essere disinvoltamente stronzi e naturalmente portati al razzismo. Mi dispiace dirlo, ma sono tutte qualità che i popoli africani, almeno per ora, non possiedono».

CINQUE STELLE Scontata la posizione dei Cinque Stelle sull’immigrazione: deciderà il web. Ogni singolo profugo o migrante dovrà sottoporre a referendum il suo intinerario, completo degli indirizzi dove ha intenzione di alloggiare. Il web deciderà per il sì o per il no valutando anche le segnalazioni su Tripadvisor.

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