Commissario per l'acqua nel sarnese-vesuviano, deputato Forza Italia, sostenitore dei condoni agli abusi edilizi, è anche componente della commissione antimafia guidata da Rosy Bindi. Stamattina la richiesta alla Camera. L'accusa è di corruzione aggravata dall'aver agevolato un'organizzazione camorristica

È componente della commissione parlamentare antimafia guidata da Rosy Bindi. E accusato dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli di corruzione con l'aggravante di aver "favorito un'organizzazione camorristica", il clan dei casalesi. È Carlo Sarro, deputato di Forza Italia, 55 anni, per il quale questa mattina è stata inviata alla Camera dei deputati la richiesta d'arresto. Nella stessa operazione, condotta dai Ros, sono stati emessi 13 provvedimenti cautelari, che hanno coinvolto anche l'ex sindaco di Caserta Pio del Gaudio e l'ex parlamentare Udeur Tommaso Barbato.

La corruzione sarebbe avvenuta all'interno degli enti che gestiscono i servizi idrici della regione Campania. l'Espresso ne ha scritto anche di recente, per dare conto dell'incompatibilità al ruolo di Commissario tenuto da Carlo Sarro nell'Ambito del sarnese-vesuviano nonostante l'elezione da parlamentare.

Interrogata dai cinque stelle, infatti, l'autorità anticorruzione di Raffaele Cantone aveva appena stabilito la rimozione del parlamentare dalla guida dell'ente commissariato, da cui dipendono gli appalti con la controllata di Acea - la privata Gori s.p.a - nella gestione degli acquedotti e del rifornimento idrico dell'area.

Avvocato, considerato vicinissimo in passato a Nicola Cosentino, pasionario difensore della causa dei condoni edilizi, Carlo Sarro era stato a lungo, prima di esserne nominato commissario, presidente dello stesso ente, ruolo dal quale nel 2010 stabilì un aumento tarriffario contestato dal Forum acqua bene comune locale.