"Come è ridotta Roma, tra mafia e degrado" Anche il New York Times attacca la Capitale 

Il quotidiano americano, tra i più importanti al mondo, ha dedicato un ampio articolo alla Capitale e ai suoi problemi: dalla criminalità al vuoto politico. E non mancano le critiche al sindaco Ignazio Marino

“Sporcizia per le strade, pochi servizi, burocrazia inefficiente, aeroporto in fiamme, amministratori pubblici arrestati, infiltrazioni mafiose”. Questa è la descrizione che gli americani ricevono di Roma dalla loro stampa. Il New York Times ha pubblicato un ampio articolo sulla capitale italiana, dipingendola come una città che oscilla “tra il primo e il terzo mondo”.

Il pubblico americano è da sempre molto interessato dalle vicende che riguardano l'Italia e soprattutto Roma. Conosciuta come la capitale della cultura dell'arte e della storia europea, meta fissa dei viaggi in giro per l'Europa e rinomata per la sua cucina e per il calore dei suoi abitanti, sono in tantissimi che da oltre oceano si aspettano di sapere come si stia evolvendo la città. Le notizie che ricevono, purtroppo, non sono allettanti.

Dopo avere abbondantemente descritto in che forme si manifesti il degrado romano, concedendo ampio spazio all'abbandono di certe aree urbane e al traffico che blocca la città, il New York Times si è interrogato su quali siano le cause di questo sfascio. Riprendendo le inchieste dell'Espresso, ha indicato le origini di tutto ciò nella cattiva amministrazione comunale e nazionale.

Uno dei fatti che ha maggiormente contribuito alla demolizione dell'immagine internazionale della città è l'inchiesta Mafia Capitale. L'articolista spiega come la mafia romana sia qualcosa di autoctono, sottolineando però come il suo successo sia fortemente connesso con le problematiche nazionali. Viene descritto come la cupola mafiosa romana abbia fatto dell'immigrazione di massa uno dei propri business principali, sfruttando dunque per i propri interessi su una problematica che riguarda tutto il Paese. Non solo Roma dunque, ma tutta l'Italia viene descritta come vittima di una situazione di degrado fuori controllo. Il fatto che tra gli indagati per Mafia Capitale vi siano personalità politiche di calibro nazionale, come Gianni Alemanno, non fa che peggiorare l'immaginario che dagli Usa si ha del nostro Paese.
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Al centro delle vicende che riguardano il degrado romano viene messo pure Ignazio Marino. Pur riconoscendogli la sua totale estraneità ai fatti mafiosi che hanno coinvolto la sua giunta, il sindaco viene descritto come una persona non adatta a risolvere la delicata situazione in cui si trova. “La sua forza è il suo punto debole” scrive il NYT. Pur non provenendo Marino dalla classe politica romana coinvolta nelle indagini, la sua limitata conoscenza delle dinamiche cittadine lo rendono inadeguato all'amministrazione. Tanto da non rendersi conto che i suoi collaboratori più stretti erano alle dipendenze dei mafiosi che controllavano la sua maggioranza, scrive il quotidiano.

L'immagine negativa di Roma sta coinvolgendo tutta l'Italia, prosegue il giornale. Tanto che anche il premier Renzi ha sfiduciato il sindaco, senza però riuscire ad ottenere le sue dimissioni. Il New York Times conclude scrivendo che i futuro della capitale è incerto, concedendo però un'ultima chance a Marino attraverso le parole del giornalista dell'Espresso Marco Damilano: “Roma è in rovina, ma se Marino inizia ad agire la città potrebbe uscirne rafforzata”. La certezza è che, per adesso, l'immagine sia della capitale che di tutta l'Italia ne escono a pezzi.

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