Il direttore dell'Espresso commenta le reazioni alle inchieste del nostro giornale sul degrado della città. Ribadendo come la nostra missione sia informare e raccontare, non certo 'dare la volata' a questo o quel politico. Dialogo con la comunità dei nostri lettori e amici di Facebook

Ecco come è nata la copertina 'Sfascio Capitale'

Ha colpito al cuore e alla mente di tanti lettori La Grande Tristezza, il titolo scelto per l’inchiesta firmata da Fabrizio Gatti sul degrado urbano di Roma (pubblicata su “l’Espresso” n. 48 di questa settimana e sul sito insieme a una serie di video).

La copertina - elaborata dal nostro Daniele Zendroni – con quella lupa capitolina a capo chino e la coda tra le gambe, imbrattata con lo spray – che denuncia lo “Sfascio Capitale” è rimbalzata sui social in modo virale, oltre che sui media tradizionali come Tg7 e SkyTg24; persino la radio grazie a Rai RadioUno ha raccontato insieme a noi de “l’Espresso” il dolore e lo sgomento nel vedere ciò che è sotto gli occhi di molti, romani e non: il progressivo peggioramento delle condizioni di vita sia nel centro affollato – per fortuna – di turisti, che nelle periferie in preda a un malessere sociale montante.


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Vivace, a tratti aspro, inevitabilmente polemico il dibattito sviluppatosi nella comunità di “amici” di Facebook del nostro settimanale. Oltre ai post di consenso e sostegno per la scelta di copertina (naturalmente ringraziamo), alcuni lettori hanno letto il servizio di Gatti sulla sporcizia dilagante e l’abusivismo imperante e l’altro ancora di Gianfrancesco Turano sui lavori pubblici incompiuti come un attacco diretto al sindaco in carica. Evelino Cantamessa ha postato: Marino proprio non vi va giù… che schifo. E Marina Morgese: ho come l’impressione che tiriate la volata a Arfio (come i romani ironicamente chiamano Alfio Marchini, lo sfidante sconfitto da Marino nelle elezioni della primavera 2013, ndr).

[[ge:espresso:plus:articoli:1.189484:article:https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2014/11/26/news/roma-va-in-scena-la-grande-tristezza-viaggio-nella-capitale-sfasciata-dal-degrado-1.189484]]E’ fin troppo ovvio dire che “l’Espresso” non tira la volata per nessuno. Se facciamo il tifo, lo facciamo per Roma e per l’Italia. Perché Roma è questione nazionale, in quanto nel suo declino si rispecchiano le ansie e le preoccupazioni degli italiani del Nord e del Sud. Da sempre, storicamente se la Capitale arranca, il paese intero è in difficoltà. Immaginate Berlino, Parigi o la stessa Madrid della Spagna in crisi nelle condizioni di incuria in cui appare Roma allo sguardo sorpreso e affascinato di un turista? No, e allora perché rassegnarsi alla sciatteria?

[[ge:espresso:inchieste:1.189525:article:https://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/11/27/news/degardo-roma-1.189525]]Antonio Cortese sempre su FB ci canzona perché ci siamo accorti della situazione solo ora. In verità proprio in questi giorni si è tornato a parlare di Olimpiadi e di una possibile candidatura di Roma per le gare del 2024: insomma, ancora una volta, anziché affrontare la quotidianità si pensa di risolvere problemi strutturale ricorrendo ai grandi eventi, senza far tesoro dei disastri recenti come i Mondiali di nuoto del 2009 costati oltre 200 milioni più il carico di opere rimaste incompiute. Dunque è giusto parlarne per tempo.

[[ge:espresso:plus:articoli:1.189495:article:https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2014/11/26/news/roma-citta-eterna-no-citta-incompiuta-quante-grandi-opere-ferme-al-palo-1.189495]]Altri ancora (Mariangela Anelli, Marina Di Carlo) ci rimproverano di aver taciuto durante gli anni sciagurati di Gianni Alemanno sindaco. Per chi ha pazienza rimando alla copertina pubblicata nel dicembre 2012, l’ultimo anno di Alemanno prima delle elezioni, dal titolo “I quattro re di Roma”, una denuncia netta firmata da Lirio Abbate (giornalista costretto a vivere sotto scorta) sulla criminalità capitolina. Non abbiamo taciuto nulla, anzi.
E ancora questo servizio di Emiliano Fittipaldi pubblicato nel marzo dello stesso anno dal titolo che più chiaro non si può: “Alemanno il sindaco fallito”.

Insomma abbiamo provato a fare sempre del buon giornalismo. E continueremo a farlo, sempre più stimolati da chi ci segue sulla carta e sul web. Un grazie, comunque, a tutti quelli che partecipano alla discussione.

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