«Prima ho chiesto di fare un incontro su Milano con Fiano e non mi è stato reso possibile, poi ho chiesto di poter dibattere con Alfano sui temi dell'immigrazione (magari anche solo di fare due domande) e non mi è stato reso possibile, poi ho rilasciato un'intervista (su richiesta dell'Unità stessa) sull'immigrazione, e non è uscita, e oggi esce il programma dei dibattiti alla Festa stessa e quello a cui partecipo io (sull'immigrazione) non compare».
È arrabbiato Pierfrancesco Majorino, assessore al welfare del Comune di Milano e candidato sindaco per il 2016: e anziché tenersi dentro l'incavolatura, l'ha affidata alla sua pagina Facebook, accendendo il dibattito sulla successione a Giuliano Pisapia. Già, perché al contrario di Emanuele Fiano (l'altro candidato del Pd finora in campo) Majorino è considerato poco ortodosso, nel partito: troppo di sinistra, ma anche troppo critico verso le politiche del governo in tema di accoglienza ai migranti, tema di cui l'assessore si occupa in città.
Tuttavia quando Pippo Civati ha lasciato il Pd Majorino ha scelto di restare, trattenendo quasi tutta la corrente, a Milano città. Poi appunto si è candidato a sindaco, puntando sulla stessa formula che nel 2011 portò Pisapia a Palazzo Marino: alleanza con Sel e con molte associazioni civiche, quindi primarie aperte del centrosinistra.
L'idea è piaciuta a Sel, che probabilmente appoggerà l'assessore rinunciando a una propria candidatura. Ma, appunto, pare essere meno gradita nello stesso Pd, dove Majorino viene tenuto ai margini, almeno secondo le sue accuse. A far arrabbiare Majorino è stata - dopo gli altri episodi a cui fa riferimento nel suo status - la paginata con cui “l'Unità” di oggi ha presentato il festival nazionale del partito, omettendo appunto l'unico appuntamento in cui Majorino sarà presente.
Il segretario del Pd milanese Piero Bussolati ha risposto commentando su Fb: «Boh fatico a capire la polemica. Il programma completo è consultabile qui». Insomma è on line, ma non sul giornale del partito, che è notoriamente molto vicino a Renzi e altrettanto duro verso la dissidenza interna.
Le punzecchiature estive sulla festa del partito – in programma a Milano dal 25 agosto al 6 settembre – fanno emergere le tensioni che sono scoppiate nel centrosinistra milanese da quando Pisapia ha annunciato di non voler fare il bis. Al momento non è nemmeno chiaro se le primarie ci saranno: si sa solo che Renzi non è soddisfatto dei candidati finora in campo (Majorino non è decisamente dei suoi, ma anche Fiano lo convince poco) e “off records” in molti prevedono che alla fine il segretario-premier catapulterà qualcuno dall'alto, inventandosi un nome per aggirare le primarie ed evitare anche a Milano l'alleanza con la sinistra.
Attualità
24 agosto, 2015L'assessore della sinistra Pd (candidato per il dopo Pisapia) accusa il giornale di censurarlo e di tenerlo ai margini della Festa nazionale che si apre il 25 agosto in città
Milano, primarie al veleno: Majorino contro l'Unità
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