A meno di un mese dal 4 dicembre, il 47 per cento degli italiani non conosce i contenuti della consultazione. Il No è avanti di tre punti, un quarto degli elettori ancora indeciso (dati Demopolis). Sempre più centrale l'odio-amore verso Renzi

A meno di 4 settimane dal Referendum, secondo il sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis, resta bassa la percentuale di italiani che dichiara di aver compreso i cambiamenti previsti dalla Riforma costituzionale: poco più di 1 cittadino su 10 afferma di conoscerla pienamente; il 42 per cento a grandi linee. 
 
«Un terzo dei cittadini», spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento, «ammette di averne solo sentito parlare, mentre il 14 per cento confessa di non saperne nulla. Non sembra creare grande passione la sfida referendaria che peserà sul futuro volto politico ed istituzionale del Paese». 

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Se la consultazione si tenesse oggi, con un’affluenza in lieve crescita al 54 per cento, il 26 per cento degli elettori non saprebbe ancora come votare. Quasi il 36 per cento opterebbe per il Sì, poco più del 38 per cento sceglierebbe il No, in lieve vantaggio a 28 giorni dall’apertura delle urne. 

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Secondo l’analisi effettuata da Demopolis per il programma Otto e Mezzo, ripercentualizzando i dati in proiezione elettorale, in assenza di quanti non hanno ancora deciso, il 48,5 per cento confermerebbe la Riforma, il 51,5 per cento la boccerebbe. Con oltre un quarto di elettori incerti, la forbice stimata oggi da Demopolis oscilla tra il 45 ed il 52 per cento per il Sì, e tra il 48 per cento ed il 55 per cento per il No. 
 
«Il trend tracciato negli ultimi mesi», spiega Vento, «conferma ampiamente l’incertezza e la fluidità di un voto che appare sempre più condizionato dalla polarizzazione sulla figura di Matteo Renzi”. 

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Il Sì perde 10 punti da aprile ad agosto, passando dal 58 al 48 per cento; risale poco sopra il 50 per cento all’indomani dell’annuncio da parte del governo di alcune misure della legge di Stabilità (dall’aumento per le pensioni sotto i mille Euro alla riforma di Equitalia), per tornare oggi al 48,5 per cento. 
 
L’opinione pubblica, secondo la fotografia scattata dall’Istituto Demopolis a 4 settimane dal voto, resta di fatto spaccata a metà, con il No in leggero vantaggio e sul Sì che al momento non presenta segni di recupero, ma con forti margini di indecisione.

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Nota informativa - L’indagine è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, per il programma Otto e Mezzo su un campione stratificato di 1.200 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne. Coordinamento di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione demoscopica (3-4/11) di Marco E. Tabacchi. Approfondimenti e metodologia su: www.demopolis.it