
Dal commissariamento, nel dicembre 2014, il Consorzio ha subito una cura dimagrante notevole. Ridotti il personale ?e i dirigenti, tagliate le spese ?e le consulenze, il bilancio ?è stato risanato con un recupero di 23 milioni di euro.
«C’è molto ancora da fare», dice Magistro, «quando siamo arrivati si erano interrotti ?i finanziamenti anche per il clima di sospetto diffuso. Pian piano siamo riusciti a rimettere in moto la macchina».
Avete trovato anche molte irregolarità?
«Si è fatta una ricognizione approfondita per garantire ?che i meccanismi che potevano determinare le note criticità fossero annullati. Molte anomalie sono state corrette».
Ad esempio?
«Stranezze contabili, progetti non necessari come la macchina per la raccolta dei sedimenti e la seconda nave jack-up da 50 milioni di euro, spese eccessive, gare molto anomale. E anche criticità dal punto di vista tecnico: la conca di navigazione che ha ceduto alla prima mareggiata, ?così come la diga foranea, ?il cassone scoppiato.
In questi giorni abbiamo fatto direttamente la gara per le paratoie del Lido, con costi decisamente inferiori a quelle precedenti».
Il Mose sarà mai completato?
«Sarebbe il colmo che restasse un’incompiuta dopo avere speso miliardi di euro. Tra i nostri compiti c’è anche quello di portare a termine l’opera, nell’interesse dello Stato, mettendola al riparo ?da episodi di corruzione.
Lo faremo con l’aiuto di tutti nei tempi previsti, spero entro il giugno 2018».