“E se fossi costretto a condividere il tuo appartamento?” Una domanda che almeno una volta nella vita ognuno di noi si è fatto. E a cui forse non abbiamo dato risposta. Capita spesso di scegliere di condividere casa con estranei, magari per dividere le spese e fare economia. Capita di frequente agli studenti universitari o ai lavoratori non ancora del tutto autonomi. Una decisione, in sostanza, di natura economica. Non succede quasi mai, invece, di essere costretti – o addirittura obbligati - ad abitare in casa con estranei.
Questa è la domanda da cui muove la trama del film “Benvenuti... ma non troppo” della regista francese Alexandra Leclère, nelle sale italiane dal 28 aprile.
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Nella commedia, ambientata in Francia, s'immagina che a causa di un'ondata di grande freddo, il governo obblighi i proprietari di grandi appartamenti con stanze libere a ospitare persone senza fissa dimora. Una decisione che genera reazioni diverse nell'opinione pubblica: c'è chi accoglie in maniera positiva il decreto d'emergenza e chi, invece, di ospitare i meno fortunati proprio non vuole saperne.
Come gli inquilini di un lussuoso palazzo al civico 86 di rue de Cherche Midi, nel centro di Parigi, dove è ambientata la pellicola. “Benvenuti... ma non troppo”, distribuito in Italia dalle Officine UBU, è una commedia che tratta temi d'attualità, come l'accoglienza e la solidarietà, con ironia, leggerezza e un pizzico di sarcasmo.
Dalla fantasia alla realtà. Una parte dei proventi del film, infatti, sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana, impegnata in attività di assistenza alle persone senza fissa dimora e in progetti finalizzati alla loro inclusione sociale.