A partire dal 30 maggio, deputati, senatori e funzionari governativi che ne facciano richiesta avranno un’ora ?di tempo per «prendere visione» di centinaia di pagine dal contenuto complesso ?e tecnico. ?In nessun modo però potranno riferirne all’opinione pubblica ?i contenuti
Trasparenza sì, ma solo per i parlamentari. E con le rigide condizioni dettate ?dal segreto di Stato imposto sui documenti relativi al Ttip. A partire dal 30 maggio, deputati, senatori e funzionari governativi che ne facciano richiesta avranno un’ora ?di tempo per «prendere visione» di centinaia di pagine dal contenuto complesso ?e tecnico.
Nessuna possibilità però di riprodurre i testi, ?né in forma elettronica né trascrivendone singole parti. Dovranno accontentarsi solo di qualche eventuale nota, presa a mano, rigorosamente diversa dal testo originale e comunque non divulgabile.
Sono queste le regole della direttiva firmata del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, per l’accesso ai documenti del trattato.
?In nessun modo i nostri parlamentari potranno infatti riferire all’opinione pubblica ?il contenuto dell’accordo. Anche di quel poco che riusciranno a leggere e capire ?nella sola ora di tempo che ognuno di loro avrà a disposizione.
Per la consultazione del materiale riservato è stata allestita un’apposita “sala di lettura” nella sede ?del ministero in via Veneto 33 a Roma. A vigilare sui parlamentari ci sarà un “responsabile di sala” che dovrà «presenziare costantemente e in maniera vigile alla lettura da parte dei visitatori». In sostanza dovrà aggirarsi tra le quattro postazioni allestite nella stanza 41, assicurandosi che nessuno “copi”.
Per i parlamentari nessuna possibilità di portarsi i compiti a casa: sono banditi «telefoni cellulari, ?tablet o altre apparecchiature in grado di riprodurre o registrare immagini o parole». ?Unica concessione: «Un dizionario in lingua inglese eventualmente occorrente al visitatore». Come nei peggiori incubi da “compito in classe”.