La sindaca attacca Pd e Ama: “Il centro sinistra che ha governato Roma ci ha lasciato questa eredità”. Difende l'assessora Muraro e si auto assolve: “La città è molto più pulita e i romani lo vedono”

«Oggi in primo luogo occorre affrontare la crisi dei prossimi sei mesi in cui ci hanno trascinato. Noi siamo chiamati a fronteggiare uno stato di crisi sistemica con scarse risorse e tempi estremamente ridotti, dovendo sempre lavorare con il rischio sanitario dietro l'angolo». Virginia Raggi, sindaca di Roma, di restare con il cerino in mano proprio non ne vuole sapere. Così, nell'Aula Giulio Cesare, apre la seduta straordinaria sui rifiuti, voluta dalle opposizioni, cercando di fare chiarezza sulle responsabilità. «Oggi – ha detto la sindaca – dobbiamo fare i conti con la realtà, ovvero con la fragile e insufficiente eredità lasciata da tutta quella parte politica che pure ha avuto un ruolo primario in tutti questi anni».
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«Sono molto contenta che si accendano i riflettori» su Ama, ha proseguito la sindaca. «Siamo ancora in attesa del consiglio straordinario su Mafia Capitale», ha aggiunto rivolta ai consiglieri di opposizione. «Da settembre-ottobre inizieremo noi a convocare consigli straordinari su Atac, Risorse per Roma... Vi raccontiamo cosa avviene a Roma dal 1964 sulla gestione del ciclo dei rifiuti». Poi la stoccata: fatta eccezione per la stagione di Alemanno «il centro sinistra ha governato Roma. E in questi 40 anni la gestione dei rifiuti è stata affidata a Manlio Cerroni, la sua fortuna è tale che Cerroni è stato chiamato l'ottavo Re di Roma». E perché cosa è successo in passato non resti solo materia per le schermaglie politiche, la sindaca ha annunciato l'intenzione di «chiedere approfondimenti ad Anac» sulle attività passate della municipalizzata dei rifiuti di Roma.
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Entrando nel merito della nuova giunta pentastellata, Raggi si è invece auto assolta: «Mi sembra che la città sia molto più pulita e i romani lo vedono», così come sanno benissimo «chi ha ridotto la città in questo modo e ci sono vicini nel cambiamento. Il rispetto è e deve rimanere alla base del confronto politico e democratico». Nel suo intervento non ha risparmiato i mass media: «A noi non spaventa la campagna diffamatoria di certa stampa, d'altronde eravamo preparati già dalla campagna elettorale a certi giochi. Un vero ringraziamento, invece, va agli operatori Ama che da quando ci siamo insediati ci sono stati vicini».

La sindaca ha anche risposto all'interrogazione del Pd sul caso dell'assessora Paola Muraro e dei suoi incarichi svolti per Ama. «I compensi ammontano a circa 1,1 milione di euro lordi, comprensivi di Iva e spese per lo svolgimento dell'incarico tecnico nell'arco di 12 anni. Tale somma comprende anche il compenso per il lodo arbitrale contro Cerroni in qualità di consulente di parte. In epoca Marino si è proceduto ad un aumento del compenso professionale passando dagli 82 mila lordi a 107 mila euro lordi e nel 2015, sempre sotto Marino, a 115 mila euro lordi. Ringrazi il suo precedente sindaco, non noi. Inoltre rappresento che lo stipendio di un dirigente è molto più alto. Da verifiche fatte su altri consulenti Ama l'importo corrisposto alla Muraro in 12 anni rientra tra quelli di un normale mercato professionale. Scandaloso è invece che altri consulenti Ama abbiano percepito compensi ben più onerosi e, fatto salvo il M5S, nessuno ha pensato di sollevare il caso».

DI BATTISTA DOV'E'?

Un discorso che non ha placato le opposizioni in Campidoglio.  «Nel momento in cui il Pd chiede chiarezza e ci si aspettava che Raggi chiarisse rispetto al ruolo di Muraro, il sindaco a domande precise dà risposte generiche addossando tutta la colpa ad Ama e alle amministrazioni precedenti e poi si prende come assessore chi ha guidato e ispirato quei processi per 12 anni», è intervenuta la capogruppo del Pd in Consiglio comunale Michela Di Biase. «Prendiamo atto del forte imbarazzo che serpeggia all'interno M5S ma ci chiediamo: dov'è Di Battista oggi? Perché non è in Aula a gridare 'onestà onestà'? Non se l'è sentita di tornare a farlo appena due mesi dopo?».

Raggi si deve ricordare che oggi è lei il sindaco di Roma è il monito di Gianfranco Librandi di Scelta Civica: «Non curante del caso Muraro, Virginia Raggi attacca tutti sul caos rifiuti a Roma. Forse è bene ricordarle che è lei il sindaco della Capitale e che quindi spetta alla sua Giunta trovare una soluzione ai problemi. Oltre ad agitare lo spettro di un rischio sanitario, cosa intende fare la Raggi per riportare la situazione alla normalità? Probabilmente non è capace. Parole, parole, parole, ma i fatti non ci sono. Vedere per credere». 

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