Dormitori stracolmi. Dove la legge non esiste. Fabrizio Gatti è entrato, clandestino, nel Cara di Foggia. Dove oltre mille esseri umani sono tenuti come bestie e per ciascuno le coop prendono 22 euro al giorno. Dopo la pubblicazione del reportage e l'intervento di Eugenio Scalfari, il ministro Alfano apre un'istruttoria: "A partire da questa vicenda propporremo una riorganizzazione di tutto il sistema di accoglienza". E il Pd presenta un'interrogazione
L'inchiesta dell'Espresso
sull'inferno del Cara di Foggia, firmata da Fabrizio Gatti, muove la politica. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha infatti disposto che la prefettura di Foggia indaghi sulla struttura e sulle condizioni di vita dei suoi ospiti, i richiedenti asilo che attendono l'esito della procedura di richiesta di protezione internazionale.
A fare scattare gli accertamenti è stata l'inchiesta “Sette giorni all'inferno”, pubblicata sull'Espresso. Nel suo viaggio da “clandestino” all'interno del Cara, l'inviato Fabrizio Gatti ha denunciato i dormitori stracolmi, una sorta di baraccopoli dove i richiedenti asilo vivono in “oltre ogni immaginabile degrado” nonostante le coop percepiscano un contributo di 22 euro al giorno per ogni ospite.
[[ge:rep-locali:espresso:285229960]]L'inchiesta-denuncia dell'Espresso
è stata rilanciata da Eugenio Scalfari che su Repubblica ha chiesto l'intervento delle istituzioni: “Le poche parole di presentazione dell'inchiesta di Gatti dicono tutto”, scrive Scalfari ripercorrendo il racconto del giornalista entrato come clandestino nel Cara, “dove esseri umani sono trattati come bestie” nonostante le coop percepiscano 22 euro al gionro per ciascuno di loro.
Poi l'appello alle istituzioni dal fondatore di Repubblica: “So bene che il nostro presidente del consiglio ha molte cose da fare in Italia e in Europa, ma a nome dei nostri giornali, e credo di tutti i nostri lettori che tra carta e web sono oltre cinque milioni, gli chiedo di far ispezionare immediatamente quel Centro che accoglie all'Inferno un migliaio di persone e chiedo anche alla Procura di Foggia di disporre indagini sulle coop che dovrebbero gestire con competenza e amicizia quei rifugiati e invece ignorano, direi volutamente, l'inferno che sta sotto i loro occhi”.
Un appello che è stato raccolto dal ministro dell'Interno che ha discusso della vicenda al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubbica durante un vertice convocato in Prefettura. "Ho istituito una task force operativa per un check up straordinario di tutte le strutture di accoglienza sul territorio", ha precisato il ministro fornendo un quadro dei passi successivi ai controlli. "Al termine di questa veloce verifica informerò il Cdm sulle proposte di una riorganizzazione del sistema e su un progetto contenente un pacchetto di nuove misure operative. Tutto questo s’inserisce nel percorso già avviato di potenziamento del sistema dei controlli sia sui gestori che sulle modalità di funzionamento dei Centri di accoglienza, oggetto di una mia specifica direttiva ai prefetti nell’agosto 2015".
Il ministro ha quindi precisato che le verifiche riguarderanno, nell’immediato, anche la struttura di Borgo Mezzanone a Manfredonia, "presso la quale le criticità rilevate avevano già indotto la Prefettura di Foggia a chiedere al gestore del Centro un potenziamento del personale e dei servizi di gestione. Inoltre, d'intesa con il Provveditorato alle Opere Pubbliche con il quale è stata stipulata una convenzione sin dal maggio 2015, è stato definito un programma di interventi strutturali interamente finanziati dal Ministero dell'Interno per la realizzazione di una nuova rete di recinzione, di una strada perimetrale interna, di un sistema integrato di video sorveglianza e anti intrusione e di un nuovo corpo di guardia, nonché il potenziamento dell’impianto di illuminazione esterna. Sono stati, poi, individuati e definiti gli interventi di manutenzione straordinaria ritenuti necessari e sono stati programmati gli interventi nell’area esterna al Centro per la demolizione dei manufatti occupati e utilizzati abusivamente da cittadini extracomunitari".
Nel frattempo, i deputati Pd Khalid Chaouki e Davide Mattiello hanno ripreso quanto denunciato da
l'Espresso in una interrogazione a risposta scritta sempre ad Angelino Alfano, dove chiedono di «intervenire rapidamente per garantire la sicurezza della struttura nonché per fornire agli ospiti del Cara una sistemazione adeguata e rispettosa della dignità umana».