Oggi sono sorpassati. Se li usate venite subito datati cronologicamente come relitto di un’era che fu. Segnalateci nei commenti gli svarioni che più vi infastidiscono o sui social con l'hashtag #italianoEspresso
Non si comincia mai una frase con il
dunque. Dunque, in italiano, è una congiunzione conclusiva. Vuol dire che va usata per concludere un discorso e tirare le fila di qualcosa che è stato detto in precedenza.
Sono stata tutto il giorno in piedi dunque sono stanca.Molti invece usano il dunque come un incipit, un modo per iniziare la conversazione quando non si sa che dire:
Dunque, mi dicevi? Ma immaginate che, prima, la persona a cui vi rivolgete non abbia detto assolutamente nulla. Vi guarderebbe come un pazzo.
Ci sono casi in cui il
dunque può essere usato all’inizio della frase. Per esempio quando uno ha parlato per mezz’ora in maniera complicatissima, noi non abbiamo capito un accidenti o molto poco di tutto lo sproloquio e allora, per dispetto, ironicamente sibiliamo:
Dunque?In questo caso è un modo per invitarlo in qualche modo a tirare una conclusione e dare un senso comprensibile a quando ha detto. Ma in queste situazioni, appunto, si tratta di un uso ironico, quindi è corretto. Cominciare una frase con il dunque senza che prima ci sia nulla non ha invece alcuna logica. Dunque cosa?
Attenzione va fatta anche all’uso del
cioè. Cioè serve a spiegare qualcosa che si è detto in precedenza:
faccio il social media manager, cioè curo gli account social dell’azienda.In anni passati, soprattutto negli anni ‘70 e ‘80,
cioè era invece una specie di riempitivo valido per tutto. Quando non si sapeva cosa dire, ci si ficcava un cioè. Oggi è sorpassato. Se lo usate venite subito datati cronologicamente come relitto di un’era che fu. La versione più colta del
cioè è stato negli anni ‘90 il
diciamo.Veniva schiaffato all’interno di ogni conversazione quando non si sapeva bene come proseguire. Lo usava spessissimo D’Alema. Nella variante
diciamocelo era invece il marchio di Ignazio la Russa. Oggi va quindi usato con parsimonia e cautela. Non solo vi data, ma sapete anche a chi vi fa assomigliare. Pensateci e decidete di conseguenza.