Come scherzo sarebbe stato perfetto. Un trionfo di satira del cattivo gusto, un revival del trash dei poveri anni Ottanta, una ricostruzione minuziosa delle baracconate da villaggi vacanze. Invece, Rai Uno il 31 dicembre era serissima. Senza nessuna ironia ha fatto aspettare la mezzanotte a milioni di persone con un programma che, senza la nobiltà dei Freaks di Browning aveva il sapore delle gite in pullman dove si canticchia muovendo il capo ?a tempo e tra una sosta e l’altra si comprano pentole. «Chiamiamolo “L’anno che verrà” che sa tanto di futuro», devono essersi detti a tavolino al momento di fare la scaletta. Tanto agli spettatori basta poco. E, che Lucio Dalla li perdoni, con le idee si sono fermati lì.
Il risultato? Cinque ore di surreale déjà vu di un’Italietta dell’altro ieri che davamo per morta e sepolta. Romina Power regala una rivisitazione del Ballo del qua qua «che piace tanto ?ai bambini e quelli che sono rimasti bambini dentro». Cristiano Malgioglio vip redivivo dopo il Grande Fratello, che dovrà farsi perdonare anche per questo, snocciola «Mi sono innamorato ma di tuo marito» e nel delirio dell’ebbrezza festaiola esibisce un copricapo di frutta. Il momento «Su le mani, tutti insieme» è affidato alla Macarena, data di uscita 1993. Patty Pravo, che ha capito l’andazzo, saluta i fan ?e augura il meglio per il 1918. Al Bano ribadisce che smetterà di cantare e si lancia in un’insostenibile traduzione di “So This Is Christmas”, che diventa “Felice Natale, per bianchi e neri in pace si può”.
Poi si millantano i nomi di peso ma sono solo le imitazioni di risulta da Tale e Quale show, col finto Colin Pharrell e la finta Lady Gaga, con tanto di trucco e parrucco a prova di freddo dal palco di Maratea. E mentre Amadeus si cambia d’abito neanche fosse una valletta sanremese, tocca a quel che rimane ?dei Pooh, alle signore ibernate dagli ?anni ’80, e al povero Raf che ancora si chiede cosa resterà. In sintesi, un gran peccato. Perché se è vero che ciò che fai a Capodanno lo fai tutto l’anno, per quei nove milioni e 737mila che a mezzanotte hanno subito il trenino sulle note dei Village People si prospettano 12 mesi senza un briciolo di rispetto. Almeno dal piccolo schermo.
HO VISTO COSE BELLE
Il premio fedeltà va d’imperio agli spettatori indomiti di Chi l’ha visto. Il programma di Rai Tre è in pausa fino al 10 gennaio ?ma come se nulla fosse è stato puntualmente commentato sui social come se fosse in onda. Non è dato sapere quanto questo abbia reso felici gli autori ma l’amore cieco ha sempre un suo fascino e merita un plauso.
HO VISTO COSE BRUTTE
A feste finite si può serenamente dire che l’artista Bruno Vespa ha partecipato in maniera trasversale in tutti i palinsesti per presentare il suo libro. Dalla mattina a tarda notte, un po’ più ?del pandoro e appena meno dello spumante. Manca all’appello solo la versione in plastico nel suo stesso programma. Ma non si sa mai.
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