Viaggio all'interno del consenso giallo-verde. Sei under 45 su dieci hanno votato i partiti guidati da Di Maio e Salvini. Secondo l'ultima indagine dell'Istituto Demopolis, sulla loro scelta ha pesato principalmente la voglia di rottura con il recente passato

L'Italia giovane ha votato Lega e Movimento 5 Stelle. Nell'analisi dell'Istituto Demopolis emerge che se in Italia avessero votato soltanto gli under 45, il M5S avrebbe conquistato il 41 percento, mentre la Lega il 19 per cento. Il Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio avrebbe quindi ottenuto otto punti percentuali in più rispetto al 33 per cento conquistato alle urne. Anche per il partito di Salvini il risultato sarebbe migliore di quasi un punto percentuale. Tra chi ha meno di 45 anni – secondo i dati di Demopolis – il consenso complessivo delle due forze politiche guidate da Di Maio e Salvini raggiunge oggi il 60 per cento e darebbe alle due compagini una solida maggioranza politica.
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[[ge:rep-locali:espresso:285310876]]L’Istituto diretto da Pietro Vento ha analizzato anche le ragioni che hanno indotto gli italiani a votare il Movimento 5 Stelle e la Lega, le due forze politiche uscite vincitrici dalle elezioni del 4 marzo. Per quasi i due terzi degli elettori ha pesato principalmente la voglia di rottura con il recente passato. Il 58 per cento ha motivato il proprio voto con l'insoddisfazione per la situazione economica, l'occupazione e la qualità dei servizi pubblici, in particolare nel Mezzogiorno. Poco meno di un intervistato su due ha scelto le liste di Di Maio e Salvini per la loro maggiore attenzione ai temi della sicurezza.
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[[ge:rep-locali:espresso:285310908]]Significativa, spiegano i ricercatori di Demopolis, è la strutturazione del consenso ai due partiti per macro-aree geografiche. La forza del Movimento 5 Stelle è più trasversale: ottiene il 24 per cento al Nord, il 32 per cento al Centro e sfiora, con il 47 per cento, la maggioranza assoluta al Sud e nelle Isole. La Lega mantiene invece la sua base storica al Nord con il 26 per cento; cresce notevolmente nelle regioni centrali, raggiungendo il 15 per cento, ma resta marginale – con poco meno del 6 cento - nel Mezzogiorno.
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Per quanto riguarda i flussi del voto, l’Istituto Demopolis ha analizzato la provenienza del consenso al Movimento 5 Stelle, rispetto al voto espresso dagli italiani 5 anni fa. Dei 10 milioni e 700 mila elettori che hanno scelto i pentastellati il 4 marzo, il 67 per cento aveva già votato il Movimento alle Politiche del 2013. Solo l'8 per cento è rappresentato da elettori al primo voto o cittadini che si erano astenuti alle utlime elezioni. Ma il dato più significativo è il flusso in ingresso: 14 elettori su 100 avevano scelto nel 2013 il Pd di Bersani, mentre 5 il Pdl di Berlusconi.
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Interessante risulta anche il profilo elettorale del partito di Salvini: appena il 24 per cento sono elettori  che avevano già votato la Lega nel 2013. L'11 per cento arriva invece dal M5S, il 12 dal Pd ed altri partiti. Ma – secondo i dati dell’Istituto Demopolis – il flusso determinante, nel successo odierno del partito di Salvini, proviene dall’area di Berlusconi: 40 elettori su 100 avevano scelto il PDL 5 anni fa.
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Nota informativa – L’analisi sul voto degli italiani per le Politiche è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, nel mese di marzo 2018, su un campione stratificato di 2.000 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Approfondimenti e metodologia su: www.demopolis.it

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