Un tempo per dimostrare il teorema dell’amore bastava abbracciare una donna che stira e il gioco era per lo più fatto. Poi le cose si sono complicate non poco. Il gioco che va per la maggiore, e che valga la candela è tutto da dimostrare, prevede che in favore di telecamera ci si accomodi su un trono dorato per valutare le profferte amorose tra gocce di gelosia, commenti diversamente eleganti e giudizi del pubblico in studio.
“Uomini e donne”, creazione firmata regina De Filippi, in onda su Canale 5 cinque giorni alla settimana dal 1996, regala a chi è alla ricerca di un’anima gemella almeno tre certezze: la presenza nello Zingarelli, il tocco infestante, negli anni a venire, in qualunque tipo di reality e infine la fatica di affrontare un’impresa che al confronto Sisifo appare un bamboccione da divano.
La dimostrazione definitiva di quanto sia impegnativo prestare il proprio cuore a un giuramento da piccolo schermo si è avuta con “La scelta”, la versione promossa in prima serata delle scaramucce tra pretendenti. La scena, interno sera, si svolge in una villa, condita da tocchi animalier e profusioni di botulino. Tutti i parenti di lui, lei e gli altri sono in grande spolvero, arrampicati su tacchi fuori scala e cravatte che serrano le gole impedendo ai più di proferire frasi di senso veramente compiuto. Come fate madrine senza bacchetta si aggirano perfetti sconosciuti trattati da celebrità indispensabili nella ristretta cerchia degli spettatori pomeridiani e nei consumatori dell’inutilità dei conteggi di follower.
Su tutti svolazza l’immancabile Valeria Marini, che volantinando la sua schiena nuda sgranocchia gamberetti. Nel frattempo si piangono calde lacrime, tra madri, cognati e amici d’infanzia, in attesa del momento fatidico in cui dopo un’attesa estenuante riempita più o meno di nulla, si aprirà la tenda per rivelare (o meno) la scelta che dà il titolo al programma. Se lui/lei appare, allora che suonino i violini, e che si organizzi immantinente il pranzo della domenica, con cabaret di paste alla crema. Altrimenti, che l’umiliazione del reietto sia resa pubblica e chi ha un coltello è pregato di rigirarlo nella piaga, grazie.
Altro che lettura psicoanalitica del lessico amoroso. Con troni e pretendenti si affronta una strada tutta in salita, costellata da insidie, messa in piazza di sentimenti per lo più bassi, baci sfrontati davanti ai cameraman, piccole miserie umane e linguaggi infeltriti che tocca un apice difficile da eguagliare. E che fa riconsiderare la celebre citazione per cui amare voglia dire, almeno qualche volta sì, mi dispiace tantissimo.
Cultura
4 marzo, 2019Altro che lettura psicoanalitica del lessico amoroso: nei programmi della regina De Filippi si affronta una strada tutta in salita, costellata da insidie, messa in piazza di sentimenti per lo più bassi, baci sfrontati piccole miserie umane e linguaggi infeltriti che tocca un apice difficile da eguagliare
Da Uomini e donne a La scelta, l'amore è seduto su un trono di spade
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