Tiene banco, in Vaticano, il clamoroso giallo del libro sul celibato scritto a quattro mani da Ratzinger e dal cardinale Sarah. Si tratterebbe, in realtà, di un libro a tre mani: Ratzinger stringeva nella mano destra alcuni appunti, ma con la sinistra tentava di colpire Sarah con un candelabro per impedirgli di rubarglieli. Non ci è riuscito, anche a causa della veneranda età, e Sarah li ha pubblicati sfruttando a suo vantaggio il prestigio teologico del papa emerito. I bene informati dicono che, pur di vendere qualche copia in più del suo libro, il cardinale aveva provato a convincere alla doppia firma anche Fabio Volo.
Oltranzismo La figura del cardinale Sarah è molto discussa, e al centro di inquietanti domande, a partire dal suo misterioso nome di donna. C’è forse un nesso con la badessa George, altro leader mondiale degli ultraconservatori? Ed è vero che il cardinale Sarah ha usato le teorie di Ratzinger, contrario al matrimonio dei preti, solo allo scopo di mitigare le proprie posizioni oltranziste, che prevedono per i preti anche il divieto di avere cani e gatti, andare al bar, usare il dopobarba e fare ginnastica? Lo scontro tra conservatori e progressisti ormai è senza esclusione di colpi. I prestigiosi abiti di cerimonia prediletti da Ratzinger (le scarpe rosse, la tiara di marzapane, la stola, il piviale, lo sbrendolo, il pistullo, la gnàmmica) sono stati trovati a Porta Portese e si sospetta che sia stato lo stesso Bergoglio a consegnarli ai rigattieri. Per rappresaglia, gli scarponcini Bata del 1985, risuolati più volte, che Bergoglio indossa ogni giorno, sono scomparsi dalla scarpiera papale. Si tratta quasi certamente di un colpo di mano dei conservatori, in odio all’abbigliamento da prete operaio del Papa, che in privato pare usi anche una tuta di pile cinese, riconoscibile dalle scintille che sprigiona in continuazione.
Messa in latino È uno dei punti di forza dei conservatori. Tornare alla messa in latino permetterebbe un colossale risparmio economico, con un solo messale uguale in tutto il mondo invece delle centinaia di traduzioni locali. Fu proprio per pagare i traduttori che monsignor Marcinkus, negli anni successivi al Concilio, portò lo Ior alla bancarotta. A parte questo, l’idea che il popolo preferisca di gran lunga udire un suono misterioso e seducente, senza alcun bisogno di capire il senso delle parole, è ampiamente dimostrata da quel formidabile test che sono, in tutto il mondo, le elezioni politiche.
Mediazione Febbrile, come sempre in questi casi, il lavoro dei mediatori, che cercano di trovare, questione per questione, un compromesso accettabile. La messa in latino ma con i sottotitoli, per esempio: soluzione comunque troppo costosa. Oppure, se si mantiene il divieto per le donne di fare il prete, concedere almeno il permesso agli uomini di diventare suora. Impedire il matrimonio dei preti, va bene, ma permettere almeno il fidanzamento, con lunghe passeggiate nel parco e presentazione ai rispettivi genitori.
Le guardie svizzere È un caso a sé quello delle Guardie Svizzere. I conservatori vogliono mantenere immutata la storica uniforme multicolore, realizzata sul modello della scatola da 120 pastelli della Caran d’Ache, e usata ancora oggi dagli oculisti di tutto il mondo per i test diagnostici sul daltonismo e altri disturbi della vista. I progressisti propongono di rimpiazzarla con la tuta di pile cinese già collaudata dal papa, grigia con i risvolti grigio scuro, completa di scarponcini Bata neri, già risuolati prima dell’uso. L’elmo, tra l’altro molto faticoso da lucidare, sarebbe sostituito da un cappellino da muratore, o a scelta da un fazzoletto bianco con i quattro angoli annodati. Al posto dell’alabarda, simbolo di un potere militare ormai anacronistico, una racchetta da ping pong, in omaggio allo spirito delle parrocchie. I mediatori, guidati dal cardinal Rebaudengo, propongono la classica soluzione salomonica: l’uniforme rimarrebbe la stessa, ma con la racchetta da ping pong al posto dell’alabarda.