Daniele Capezzone e gli altri: nei talk show scende in campo la serie B
E poi Maglie, Cruciani, Red Ronnie. Imperdibili. Quindi promossi a opinionisti di Covid
Cominciò la trasmissione, si aprì il collegamento, non parlava nessuno: era Capezzone. Ma come lui sono parecchie le riserve che i talk show vanno cercando senza posa per riempire la messa in onda. E di fronte agli opinionisti a tutti i costi, presi a palate per riempire le ore lente, persino Fortebraccio avrebbe rivalutato il socialdemocratico Antonio Cariglia.
Su Rete4 l’ospite tipo da emergenza covid viene spesso pescato dal mondo del commento sportivo. Perché come quelle bamboline di carta su cui si appoggiavano i vestiti di diverse fogge, dal fischietto alla mascherina è questione di attimi. Daniele Capezzone dunque, di cui si ricorda una brillante carriera negli studi del Processo di Biscardi, è passato con scioltezza dalla difesa di Luciano Moggi vittima di una inaccettabile campagna definita calciopoli, alla puntuta disamina della gestione pandemica, utilizzando grossomodo gli stessi allarmistici toni. Tra le sue battaglie, accompagnate da un’abile orchestrazione delle mani e dalla medesima scansione degli argomenti per punti (“uno, due tre”), si ricorda quella linguistica («Il Paese non vuole che si usi il gerundio!») e l’uso critico dell’espressione «a babbo morto» che viene difficile catalogare tra le più felici.
Con lui è stato recuperato anche Giuseppe Cruciani, autorità in materia antivegana, forbito animatore di Controcampo, showman dell’esperienza televisiva Radio Belva chiuso per indecenza dopo una sola puntata e ora puntuale commentatore sui rischi dei buoni spesa nella crisi.
Dopo le nozze di Pamela Prati, le polemiche sul rapper Junior Cally e i bisticci con Alba Parietti appare inevitabile che a parlare di Mes ed Eurobond sia incaricato Giampiero Mughini, l’uomo la cui cultura continua a mostrarsi direttamente proporzionale alla sua inarrestabile capacità di gettarla al vento.
Altra perla da perdere con fermezza è l’incomprensibile presenza di Red Ronnie, dell’ex deejay che durante una puntata di Virus (tu guarda quando si dice il caso) definì «demenziale vaccinare i bambini» e che oggi viene chiamato a esprimersi senza vergogna alcuna in trasmissioni sull’epidemia.
A saltellare da un collegamento e l’altro, spunta infine l’implacabile Maria Giovanna Maglie, la donna su cui sembrava dovessero poggiare i futuribili successi del palinsesti Rai e che dalle disinvolte note spese newyorkesi al commento dell’Isola dei Famosi si ritrova oggi a esercitare il sovranismo via Skype.
D’altronde quando i professionisti con bava alla bocca sono numerati e i virologi di peso giocano in Nazionale non resta che attingere alla serie B. E hai visto mai che vengano promossi.