Il consigliere grillino non viene rieletto. E lo assume Fraccaro a 100mila euro l'anno

Il pugliese Antonio Trevisi non è stato riconfermato nel consiglio regionale. Due mesi dopo il compagno di partito, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, lo ha preso nel suo staff con emolumento d'oro

Trevisi e Fraccaro
Cercarsi un nuovo lavoro dopo averne perso uno, e per di più in piena emergenza Covid-19, è un'impresa ardua, ai limiti dell'impossibile. Se sei un esponente del Movimento 5 Stelle però, puoi contare su qualche amico che ti da una mano. L'ultimo caso di una lista che si fa mese dopo mese sempre più lunga è quello di Antonio Trevisi.

Trevisi, consigliere regionale in Puglia nella scorsa legislatura, non ha ottenuto la riconferma nell'ultima tornata elettorale. Il Movimento 5 Stelle nelle consultazioni di settembre ha infatti ottenuto solo l'11 per cento dei voti e fatto eleggere cinque consiglieri. Un brusco calo rispetto alla tornata del 2015 in cui aveva ottenuto il 18 per cento dei consensi, facendo eleggere otto suoi rappresentanti. E tra quelli che hanno perso il posto c'è proprio Antonio Trevisi.

Poco male per lui: in appena due mesi ha trovato un altro posto di lavoro, e anche ben retribuito. A partire dal due dicembre infatti, Trevisi è stato assunto dal sottosegretario alla presidenza dei Consiglio Riccardo Fraccaro. Per lui è stato ricavato il posto di “Consigliere in materia di sviluppo sostenibile” negli uffici di diretta collaborazione del sottosegretario. Un contratto da centomila euro l'anno che scadrà con la caduta del governo.

Trevisi, che ha dottorato di ricerca in Sistemi Energetici e Ambiente ed è stato in passato “Energy manager” nell'Università del Salento e nel comune di Casarano (15mila abitanti in provincia di Lecce) è un grillino di lungo corso: entrato nei primi meetup nel 2007, nel 2013 si è candidato come sindaco nel comune di Monteroni, tredicimila abitanti nel leccese. Fallito l'assalto alla fascia tricolore con appena il 5 per cento delle preferenze (492 voti), Trevisi ci riprova alle già citate regionali pugliesi del 2015. Qui arriva ottavo tra i candidati dei 5 Stelle e, in un primo momento, viene escluso dagli eletti. Dopo un ricorso al Tar però, gli viene riconsegnato il seggio.
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Nel frattempo prosegue anche la sua carriera all'interno dei 5 Stelle, con la nomina nel “Team del Futuro Ambiente ed Energia”, uno dei gruppi di “facilitatori” che dovrebbero istruire e aggiornare gli eletti nelle varie istituzioni su tematiche specifiche. E prosegue anche la sua amicizia con Riccardo Fraccaro che nel 2020 parteciperà come ospite all'Ecofuturo festival a Santa Maria di Leuca e che proprio Trevisi definisce così in un post su Facebook: «Il faro ha l'obiettivo di dare un forte segnale luminoso nell'oscurità per trovare la giusta direzione. Oggi il SuperBonus al 110% credo che possa rappresentare un faro per il nostro paese per uscire da una crisi economica, sociale e sanitaria che dura ormai da decenni. Riccardo Fraccaro è la luce di questo faro che ieri ci ha illuminato durante Ecofuturo festival a Santa Maria di Leuca con la sua straordinaria lungimiranza».

Il caso di Trevisi è solo l'ultimo di una lunga lista fatta di esponenti del Movimento 5 Stelle che, dopo una bocciatura alle urne, hanno trovato un nuovo posto di lavoro nelle istituzioni. Una pratica legale ma aspramente criticata dal Movimento 5 Stelle delle origini. Nel 2012, solo per citare un esempio, il blog di Beppe Grillo pubblicava commenti indignati contro la pratica di «sistemare i trombati con incarichi di sottogoverno».

Prima di questo caso infatti, i 5 Stelle arrivati al governoavevano già scelto nelle loro fila di collaboratori, pagati dai ministeri, molti attivisti bocciati alle urne. Luigi Di Maio, quando era ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, aveva assunto l'ex parlamentare 5 Stelle Giorgio Girgis Sorial come suo vicecapo di gabinetto (110mila euro annui), affiancandolo al già candidato alle regionali in Friuli-Venezia Giulia Francesco Vanin. Vito Crimi, da sottosegretario con delega all'editoria, aveva invece preso nella sua squadra come capo della segreteria l'ex parlamentare 5 Stelle non rieletto Bruno Marton. Più scalpore aveva invece fatto la carriera dell'ex Iena Dino Giarrusso, candidato e non eletto in Parlamento, è stato assunto come consulente prima nello staff in regione Lazio di Roberta Lombardi e poi al Miur allora guidato da Lorenzo Fioramonti: incarichi poi lasciati con l'elezioni nel Parlamento Europeo.

Anche a livello locale la pratica un tempo tanto criticata dal Movimento 5 Stelle è stata applicata con una certa frequenza: nel comune di Roma, guidato dalla sindaca 5 Stelel Virginia Raggi, sono stati aggiunti a libro paga nei vari staff degli assessori l'ex sindaco di Livorno (poi bocciato alle elezioni Europee) Filippo Nogarin e l'ex parlamentare Dario Tamburrano.

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