I leader sovranisti e anti-europeisti cavalcano e alimentano a propaganda contro i vaccini. Tra tv di area e fake sui social

Nel paese in cui la diffidenza nei confronti dei vaccini è più alta in Europa, i leader sovranisti sfruttano i movimenti no-vax e anti-pass sanitario in vista delle elezioni presidenziali (aprile 2022). Alcuni di loro hanno assunto la guida dei movimenti di protesta. Florian Philippot, Nicolas Dupont-Aignan e François Asselineau, candidati dichiarati di estrema destra, sono molto attivi sui social network e anche nelle manifestazioni. E hanno così lasciato a Eric Zemmour il primato sul tema dell’immigrazione. Florian Philippot, il più accanito difensore della “Frexit”, è diventato il riferimento degli oppositori dei vaccini Covid-19 e del pass sanitario. Si appropria di tutti i temi esplosivi legati a questo, dal nuovo lockdown in Austria alla violenza in Olanda agli scioperi in Guadalupa, ricorrendo apertamente a disinformazione e populismo.

 

Quest’estate l’ex braccio destro di Marine Le Pen ha iniziato a fomentare le ripetute proteste no-vax che ancora oggi animano le piazze francesi. Ogni sabato pomeriggio, infatti, il capo del partito minoritario “Les Patriotes”, il cui fratello Damien è consigliere di Eric Zemmour, conduce una manifestazione a place du Trocadero, di fronte alla Tour Eiffel. Il 27 novembre, ventesimo sabato consecutivo di mobilizzazione, si sono registrati circa 20.000 manifestanti contro il pass sanitario, secondo i dati della Prefettura. Cifre in discesa rispetto al picco di 237.000 del 7 agosto. 

 

Questi raduni sono scanditi dal grido «Libertà!» e dai discorsi dagli accenti gallici di Philippot: «Vedo uomini e donne francesi liberi che non si arrenderanno mai. Siamo combattenti della resistenza». Ora Philippot cita più spesso Didier Raoult, il medico francese diventato la star dei trattamenti alternativi al Covid-19 durante la prima ondata, che il generale de Gaulle. Ha modificato il suo discorso per meglio rivolgersi alla frangia anti-restrizioni, in particolare sui social network. Una marcata strategia di ricerca del pubblico si osserva su Facebook, YouTube e Twitter, con 6.000 tweet dall’inizio della pandemia. Nei suoi post si legge che la situazione dell’ospedale pubblico è un «crimine premeditato», associa il Covid-19 a un «patto di corruzione globale», evoca un «programma globalista», un’espressione popolare nella comunità QAnon, il movimento cospirazionista pro-Trump. Il 30 ottobre Philippot ammicca all’Italia ripostando un video della manifestazione no green pass di Verona: «Una quantità di gente incredibile in Italia dove non si arrendono contro il #PassdellaVergogna!».

 

All’estrema destra è una gara a chi spara più forte. Florian Philippot ha definito le misure del governo un «apartheid» e affermato che il Pakistan è l’unico Paese ad aver istituito un «pass sanitario come il nostro», fatto non vero. A luglio Nicolas Dupont-Aignan ha paragonato l’attuazione del pass sanitario a un «colpo di Stato». François Asselineau, invece, altro difensore del Frexit, ha suggerito che i vaccini a Rna messaggero di Pfizer-BioNTech e Moderna potrebbero «forse accelerare la diffusione del Covid-19».

 

Mentre per le strade i manifestanti accusano il governo di «tirannia», su CNews, la FoxNews francese, il medico Christian Perronne dimostra, senza alcuna prova a sostegno, che i vaccini sono la causa principale delle devastazioni causate dal Covid-19. «Tutti i Paesi del mondo che non hanno fatto i vaccini non hanno più un’epidemia. Che caso. Ma tutti i Paesi che hanno vaccinato su larga scala assistono a rimbalzi di infezioni, morti, ecc.», e continua: «Oggi, lo sappiamo dalla Gran Bretagna, le persone vaccinate muoiono quattro volte di più per il Covid-19». Le manifestazioni si sono estese anche nella Francia d’oltremare, dove la situazione è sempre più critica. Nelle Antille francesi la mobilitazione degli oppositori al pass sanitario e alla vaccinazione obbligatoria ha provocato diverse violenze e blocchi stradali in Guadalupa e Martinica.