Cancellati i viaggi finanziati dallo stato con destinazione 17 paesi degli Usa che hanno approvato provvedimenti discriminatori. Intanto la battaglia continua negli States, dove il Senato deve approvare l’Equality Act contro l’omotransfobia

Tu attacchi i diritti LGBT? Io non finanzio più i viaggi statali verso di te. Sembra uno scontro internazionale tra un paese autoritario e uno democratico, in realtà è quanto succede all’interno degli Stati Uniti. La California, infatti, aggiungerà altri cinque stati americani (Arkansas, Florida, Montana, North Dakota e West Virginia) alla lista di destinazioni vietate dei viaggi finanziati dallo Stato. In tutto saranno 17, quindi, i luoghi con restrizioni di viaggio per la California visto che già Texas, Alabama, Idaho, Iowa, Oklahoma, South Carolina, South Dakota, Kentucky, North Carolina, Kansas, Mississippi e Tennessee erano nell’elenco. E, in maniera non sorprendente, alcuni Stati hanno contraccambiato l’ordine di restrizione nei confronti della California in questa controversia tutta americana.

 

La causa di questo aggiornamento è da ricercare nell’ondata di nuovi provvedimenti adottati nell’ultimo anno da questi Stati che mettono in pericolo i diritti LGBT, specie per i più giovani. In Arkansas, Florida, Montana e West Virginia alle donne e alle ragazze transgender sono stati interdetti i contest sportivi scolastici in linea con la loro identità di genere. L’Arkansas ha inoltre aggiunto due leggi che rischiano, in certi casi, di bloccare l’accesso all’assistenza sanitaria non emergenziale all’intera comunità gay, lesbica, bisessuale e transgender. In North Dakota, invece, ad aprile è stata approvata una legge (House Bill 1503) che può consentire alle varie organizzazioni studentesche e universitarie, foraggiate dai contributi pubblici, di escludere e discriminare le persone LGBT. In tutto questo, potranno continuare a ricevere i sussidi statali.

 

L’annuncio è stato dato dal procuratore generale democratico della California, Rob Bonta, che ne ha spiegato le motivazioni: «Non bisogna fare errori: siamo nel mezzo di un’ondata senza precedenti di bigottismo e discriminazione in questo paese - e lo Stato della California non la sosterrà». Sacramento insiste quindi sulla sua legge del 2016, denominata Assembly Bill 1887, che vieta l’approvazione del finanziamento statale per quei viaggi non essenziali, da cui sono ovviamente esclusi gli spostamenti personali, verso Stati che non garantiscono la protezione contro le discriminazioni di genere o sull’orientamento sessuale. 

 

Una presa di posizione piaciuta a Human Rights Campaign, la principale associazione americana di difesa della comunità LGBT. Il presidente Alphonso David ha dichiarato alla Cnn: «L’annuncio della California dimostra che gli Stati che approvano leggi anti-transgender dovranno affrontare reali conseguenze per le loro azioni crudeli. I legislatori che hanno emanato queste leggi stanno scegliendo di barattare le opportunità economiche per colpire i giovani transgender». 

 

E negli Stati Uniti la battaglia per i diritti LGBT è più accesa che mai. Lo scorso 25 febbraio la Camera dei Rappresentanti aveva approvato l’Equality Act, una legge contro l’omotransfobia, che però deve ancora passare dal Senato. Già durante la presidenza di Donald Trump l’iter si era fermato nella seconda camera del Congresso, ma ora si spera nell’impulso dato dal nuovo inquilino della Casa Bianca, Joe Biden, che si è esposto esplicitamente. L’Equality Act andrebbe a integrare il Civil Rights Act del 1964, vietando così le discriminazioni in base al sesso, all’identità di genere e dell’orientamento sessuale.