I college di alcune università religiose hanno ottenuto dal governo una deroga che consente loro di non ammettere o separare gli studenti in base all'identità sessuale anatomica e non quella auto-dichiarata. Ma dopo le proteste, il Dipartimento della Giustizia potrebbe modificare il criterio di applicazione della normativa

Jaycen Marcus è afro-americano, ha vent’anni ed è nato e cresciuto in Oregon. E’ iscritto alla facoltà di psicologia, ha una passione per la music hip-hop e il Rhythm & Blues e si diverte a giocare  ai videogame. Ama lo sport, Fa parte della squadra universitaria di basket e adora flirtare con le ragazze.

E’ un ragazzo perfettamente integrato, se non fosse che alla George Fox University i vertici del college stanno facendo i conti con una situazione che mette questo studente in contrasto con la loro fede religiosa: è nato femmina ma si sente maschio, una scelta che non combacia con i valori cristiani di questa istituzione universitaria. Fondata 115 anni fa a Newberg, in Oregon, la George Fox nacque per volontà di una comunità di Quaccheri che voleva promuovere contemporaneamente l’importanza della religione e dell’istruzione.

La storia
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Grazie a una cura ormonale un anno fa Jaycen iniziò la sua trasformazione da donna a uomo. Una transizione  che raggiunse un importante traguando lo scorso 11 aprile quando lo stato dell’Oregon approvò la sua petizione di cambiare legalmente sesso. Ma l’università ha un problema: fintanto che lui ha gli attributi sessuali con cui è nato continuano a considerarlo femmina anche se nella quotidianità studenti e docenti lo trattano come un maschio e non manifestano nei suoi confronti alcuna forma di discriminazione.

C’è un problema tecnico: lui vorrebbe essere nel dormitorio dei maschi ma la George Fox si rifiuta. L’unica opzione che gli viene data e di vivere da solo in un monolocale separato dal campus universitario. Un’opzione discriminatoria in quanto il cameratismo fa parte della vita studentesca: una sorta di rito di passaggio dei giovani americani prima di entrare a far parte della vita adulta.    

Domaine Javier
Il suo è il più recente caso di come certe università Usa a carattere religioso fanno fatica a conciliare con la loro morale la crescente accettazione dei transgender  a livello nazionale. Nel 2011 ci fu il caso di Domaine Javier, che era stata ammessa alla California Baptist University per diventare infermiera. Ma quando la leadership del college scoprì che Domaine era una transessuale nata di sesso maschiile la espulse nonostante gli ottimi voti e una borsa di studio che la ragazze si era guadagnata.

Calliope Wong
Lo scorso anno il problema si era riproposto con Calliope Wong. Aveva fatto domanda di iscrizione allo Smith College, una prestigiosa istituzione universitario in Massachusetts. Ma la richiesta fu respinta. “Smith è un college per ragazze, il che significa che gli studenti che chiedono l’ammissione devono essere di sesso femminile al momento della richiesta”, fu la motivazione scritta che Smith College diede alla Wong. La domanda non fu neppure presa in considerazione e a Calliope fu restituito perfino l’assegno di 60 dollari che solitamente da a fondo perso con ogni richiesta di iscrizione.

La George Fox University per risolvere la questione di Jaycen si è consultata con un gruppo evangelico, Alliance Defending Freedom, che ha suggerito di rivolgersi al Dipartimento per l’Istruzione che il 23 maggio ha concesso al college l’esenzione dalla cosiddetta Title IX, una legge federale che proibisce la discriminazione sessuale nel settore scolastico. Lo stesso giorno in California ha ricevuto l’esenzione anche la Simpson University, anch’essa di fede cristiana.

In ambedue i casi era stato sancito che non è discriminazione sessuale quando un’istituzione scolastica chiede la separazione dei sessi su base religiosa. Per esempio è legittimo non permettere che una donna transessuale usi i bagni femminili perchè viola la privacy di donne che si sentono a disagio quando le toilette sono usate da individui i cui attributi sessuali sono maschili. Anche la Spring Arbor University in Michigan è riuscita a ottenere un’esenzione dalla Title IX e così pure un college cristiano in Maine.

Ma ora ci sta guardando dentro il Dipartimento della Giustizia che ne fa una questione di interpretazione: che cosa determina l’identità sessuale - è l’anatomia sessuale del corpo o l’auto-identificazione da parte dell’individuo?

Jaycen intende sottoporsi a chirurgia plastica per diventare a tutti gli effetti donna. Ma per il momento non ha i soldi per farlo. Quando l’operazione chirirgica sarà completata la George Fox University è pronta a riconoscere la nuova identità sessuale di Jaycen. Ma fino a quel momento vale il principio su cui questo college si basa da oltre un secolo. “La nostra unversità si è sempre affidata alla presenza di parti anatomiche di un sesso o dell’altro”. Ma è una classificazione che il Dipartimento della Giustizia potrebbe smontare facilmente. Perchè è una violazione della privacy imporre a uno studente di rivelare dettagli relativi ai suoi attributi sessuali.

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