Sono quattro le persone arrestate. Nelle intercettazioni si inneggiava al “potere bianco” e si parlava di un attacco contro una caserma dei carabinieri o un centro commerciale

Quattro persone gravemente indiziate di appartenere a un'associazione con finalità di terrorismo di matrice neonazista, suprematista e negazionista, sono state arrestate dalla Digos, dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e dal Servizio Polizia Postale e Comunicazioni nelle provincie di Napoli, Caserta e Avellino. Un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato notificato a Roma a una persona indiziata di propaganda e istigazione per delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Gli investigatori hanno effettuato una trentina di perquisizioni personali domiciliari ed informatiche in diverse città.

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I quattro indagati erano già stati perquisiti nel 2021. Nell’indagine coordinata dal sostituto procuratore di Napoli, Antonello Ardituro, finì, allora, l'associazione sovversiva e neonazista Ordine di Hagal a cui gli arrestati di adesso sono ritenuti di appartenere.

 

Le perquisizioni del maggio 2021 furono disposte per neutralizzare presunti eventi critici dedotti dall'analisi di alcune intercettazioni dalle quali emergeva la disponibilità di armi e l'intenzione di programmare azioni violente.

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L’ordinanza ha portato in carcere Maurizio Ammendola, 42 anni, di Maddaloni in provincia di Caserta, ideatore e fondatore dell’associazione Ordine di Hagal; Michele Rinaldi, 47 anni, residente in provincia di Avellino, vicepresidente dell’Ordine di Hagal e gestore di un canale Telegram; Massimiliano Mariano, 46 anni, di Castellammare di Stabia e Giampiero Testa, di 25 di Marigliano, in provincia di Napoli, che si era avvicinato pericolosamente a gruppi nazionalisti di estrema destra ucraini. La misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stata emessa nei confronti di Fabio Colarossi, romano di 36 anni, che deve difendersi dall’accusa di propaganda di ideali neonazisti. Indagato anche un cittadino ucraino legato all’estrema destra che risulta rientrato nel suo paese d’origine.

 

Nelle intercettazioni, Testa inneggiava al “potere bianco” e manifestava la sinistra intenzione di sferrare un attacco contro la caserma dei carabinieri di Marigliano, in provincia di Napoli. Il cittadino ucraino, invece, progettava di realizzare un attentato contro un centro commerciale della zona nolana.