Uber Files, Silvio Berlusconi: “Nessun affare con Uber”

La risposta dell’avvocato Niccolò Ghedini alle domande fatte dall’Espresso e dal consorzio Icij in merito all’inchiesta sulla società di trasporti

Ecco la lettera integrale dell’avvocato Niccolò Ghedini con le risposte alle domande de L’Espresso sui rapporti tra Silvio Berlusconi e la multinazionale americana per l'inchiesta Uber Files.

 

Il difensore del leader di Forza Italia conferma che la società H14, che appartiene a tre figli del Cavaliere, aveva avviato una trattativa per un possibile investimento in Uber, ma spiega che poi l’accordo non è stato raggiunto, per cui nessun componente della famiglia Berlusconi è mai diventato azionista di Uber.

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15/7/2022

Illustri Dottori,

in merito alla Vostra richiesta di informazioni dell’8 luglio scorso e alle domande in essa riportate, segnalo quanto segue in ordine ai quesiti sottoposti alla mia attenzione:

 

1) si può escludere categoricamente che il Dottor Silvio Berlusconi abbia mai avuto alcun collegamento diretto e/o indiretto personalmente o per il tramite delle società del suo gruppo, né abbia mai avuto tantomeno alcun interesse economico, né alcuna partecipazione azionaria, né qualsiasi altro tipo di interessamento finanziario nella multinazionale americana Uber.

 

L’ipotesi, poi, di aver mantenuto la massima riservatezza sull’eventuale investimento è francamente incomprensibile. Difatti non vi sarebbe stato nulla di men che lecito in un investimento in una società, che in allora appariva in fortissima crescita. Ove vi dovessero essere documenti di Uber in cui si auspica un interessamento del Presidente Berlusconi non può che trattarsi di atti interni unilaterali mai pervenuti e mai conosciuti dal medesimo o dai suoi dirigenti;

 

2) non siamo a conoscenza della sussistenza o meno di eventuali asseriti rapporti di lobby e/o di finanziamento tra la multinazionale americana Uber e partiti politici italiani diversi da Forza Italia. Possiamo escludere in maniera assoluta, che mai vi siano stati finanziamenti a Forza Italia.

Certamente, come peraltro da voi già rappresentato, Forza Italia non è mai stata toccata da simili asserite situazioni e non posso che ribadire l'inesistenza, nel passato e fino a tutt'oggi, di alcuna trattativa economica, foss’anche soltanto esplorativa, tra Silvio Berlusconi, così come anche per Forza Italia, e la multinazionale Uber in questione;

 

3) nessuno dei famigliari del Dottor Silvio Berlusconi possiede quote azionarie né alcun altro interesse economico diretto e/o indiretto nella multinazionale Uber;

 

4) nel corso dell’anno 2014 e nell’ambito del proprio oggetto societario, la società H14, di cui il dottor Luigi Berlusconi è proprietario insieme alle sorelle Barbara ed Eleonora, ha sviluppato svariati e differenziati investimenti nel settore digitale, informatico ed internet, tra i quali era stata valutata, a seguito di una manifestazione di interesse da parte di Uber, anche una potenziale acquisizione di quote della multinazionale in commento. Tale ipotizzata operazione commerciale, tuttavia, si è appalesata subito economicamente non conveniente ed è stata abbandonata, fin dalla fase della raccolta delle informazioni preliminari e senza iniziare alcuna reale trattativa, a causa dell’assoluta non congruità della cifra richiesta per l'acquisto delle quote di Uber;

 

5) il Dottor Valentino Valentini non è mai intervenuto nella gestione di affari economici per il Dottor Silvio Berlusconi e per le società a lui collegate, né per i suoi famigliari. Mi consta che, proprio nel 2014, sia per la perfetta conoscenza della lingua sia perché in quel momento il dottor Luigi Berlusconi aveva alcuni problemi di salute, gli era stato richiesto da quest'ultimo se poteva in qualche modo agevolare un contatto fra il CEO dell’H14 e Uber. Il Dottor Valentini, quindi, a titolo di mera cortesia si è limitato a facilitare il contatto senza in alcun modo intervenire nelle vicende successive. Comunque, ed in sintesi, nessun investimento è mai stato effettuato dalla società H14 in Uber.

 

6) per quanto attiene il signor Khaled Helioui si può del tutto escludere che vi sia qualche collegamento con la vicenda Uber, che, come già detto e come certamente risulterà dalla documentazione, non è neppure pervenuta ad una fase di reale trattativa. Infine si può radicalmente escludere, come del resto risulta dai bilanci di H14, che nel passato la società abbia posseduto una quota azionaria di Uber.

 

Con molti cordiali saluti.

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