Abbiamo chiesto ai giovani il loro programma per il governo che verrà. Ecco cosa ci hanno risposto. L’intervento di una studentessa

La mia esperienza di Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) risale al triennio, dal 2019 al 2022. Ho svolto diverse attività: una sull’arte e sull’educazione al patrimonio culturale, artistico e paesaggistico del nostro territorio durante il terzo anno di liceo; una sul giornalismo, convenzionato con l’editore “Tuttoscuola”, una tra le più accreditate testate giornalistiche, specializzata nel settore scolastico; ho partecipato al progetto Nerd, un programma creato nel 2012 da Ibm in collaborazione con l’Università Sapienza, realizzando una chatbot, vale a dire un software progettato per simulare una conversazione con un essere umano, incentrato sull’ecologia e il riciclo.

L’iniziativa
Diamo voce alla Generazione Z: cosa chiedete al governo che verrà?
19/8/2022

Dal punto di vista strettamente didattico è certo che l’idea di integrare il percorso formativo unicamente nozionistico con delle esperienze pratiche possa costituire nient’altro che un arricchimento per noi giovani studenti. Molti però sono gli aspetti critici: negli istituti professionali, a differenza dei licei, si entra già da subito in azienda, oppure le celeberrime “competenze trasversali” vengono acquisite tramite esperienze a tutti gli effetti lavorative, non retribuite (passa spesso in sordina il termine “sfruttamento” che guarda caso affianca spesso il termine “alternanza scuola-lavoro”).

 

In massa i movimenti studenteschi si dichiarano profondamente contrariati riguardo il persistere dell’esperienza pseudo-lavorativa nelle scuole, disciplinata dai commi 33 ai commi 43 della legge 107 (La Buona Scuola) del 2015, in quanto portatrice di valori negativi quali il classismo e il servilismo, oltre che totalmente intrisa di ideologie capitalistiche e consumistiche: prima ancora di essere visto come una mente pensante, lo studente viene catapultato in realtà lavorative alienate, valutato perciò solo strettamente in base al suo valore di forza-lavoro. Pensiamo a giovani come Lorenzo Parelli, il 18enne morto in fabbrica a Lanuzacco, in provincia di Udine, nell’ultimo giorno di stage per l’alternanza scuola-lavoro o anche al 17enne di Merano (Alto Adige) investito da un ritorno di fiamma in una carrozzeria. Siamo sicuri che queste “competenze trasversali” siano più importanti della vita degli studenti stessi? 

 

Anna Serena de Musso è una studentessa del liceo classico Leonardo da Vinci di Molfetta